E’ giallo nel catanese, dove a Riposto, è stato aggredito e ucciso Dario Chiappone, 27 anni di Giarre, mentre era appartato con una donna, che ha assistito alla drammatica scena, all’interno della sua auto.
La vittima è stata colpita sedici volte alla gola e al torace, poi è stata fatta inginocchiare e infine sgozzata: una vera e propria esecuzione.
La dinamica e la violenza con il quale è stato messo in atto il delitto, lascia aperta l’ipotesi dell’omicidio ‘mascherato’ dietro la rapina, delitto dietro al quale ci potrebbero essere un regolamento di conti o una vendetta personale.
Infatti la vicenda risulta un caso a prima vista inspiegabile: gli investigatori dei carabinieri, guidati dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, e dal sostituto Santo Di Stefano, hanno ascoltato la compagna della vittima – una donna di venti anni più grande – che sotto shock ha parlato appunto di un tentativo di rapina. Ma la violenta dinamica del delitto e l’accanimento contro la vittima lasciano ovviamente aperte altre ipotesi investigative.
Per questi dubbi sull’accaduto si scava nella vita privata di Chiappone, che a Riposto era abbastanza conosciuto per essere un giovane piacente che non disdegnava relazioni con donne sposate e più grandi di lui, ma anche per le sue abitudini da consumatore di droghe. E in questo verso infatti che gli investigatori dei carabinieri si muovono con più decisione: c’è il sospetto che la pista di un debito maturato nel mondo dello spaccio possa essere la strada giusta da percorrere.
L’interrogatorio della donna che era con Chiappone durante l’efferato omicidio è in parte servito agli inquirenti per definire il mondo in cui gravitava il giovane: lei più grande di lui di almeno vent’anni, da tempo separata, in lacrime con accanto il corpo straziato del ragazzo con cui si era appartata, ha chiamato subito il suo convivente, un uomo di mezza età che era a conoscenza della relazione che la lei aveva con la giovane vittima.
Secondo la sua ricostruzione, la coppia si era appartata sull’auto della vittima parlando, quando all’improvviso sono apparsi due banditi col volto travisato e armati: uno con pistola, che ha minacciato la donna, e l’altro con un grosso coltello, che ha puntato contro l’uomo. Gli avrebbero chiesto di consegnare soldi, ma Chiappone avrebbe reagito. Sarebbe nata così una colluttazione con il rapinatore armato di coltello che lo ha colpito più volte. Subito dopo i due sarebbero fuggiti.
Nel frattempo i carabinieri stanno visionando i filmati di diverse telecamere di sicurezza installate nella zona.