La scossa di terremoto più forte degli ultimi 30 anni: inizia così la domenica odierna, introdotta dall’ora solare, ma, soprattutto dalla scossa di magnitudo 6,5 che alle 7.40 ha fatto tremare praticamente l’intera penisola.
Un sisma di magnitudo 6,5 e profondità 10 km con epicentro tra Marche e Umbria, nella zona già duramente colpita dagli eventi del 24 agosto e degli ultimi giorni.
Nessun morto, solo feriti, ma ingenti sono i danni alle strutture, come la chiesa di San Benedetto da Norcia. Poche ore dopo ha ceduto anche la chiesa di Santa Rita, con la facciata che era costruita con le pietre provenienti da edifici distrutti dai sismi del diciottesimo secolo. Paura anche a Roma, dove le scosse sono state avvertite ovunque e da stamani sono in corso decine di verifiche anche a San Pietro e al Colosseo. Sospeso in via precauzionale il servizio metro nella Capitale. Chiusa per qualche ora la basilica di San Paolo fuori le Mura.
Il terremoto è stato avvertito distintamente in tutto il centro Italia, con gente in strada a Roma. Le località prossime all’epicentro, spiega la Protezione civile, sono nuovamente Castelsantangelo, Norcia e Preci. Ma il terremoto è stato sentito dal Nord al Sud d’Italia, e anche in Austria. Problemi per l’acqua potabile e almeno 15 mila utenze nella zona del sisma sono senza energia elettrica. In tarda mattinata il presidente della Regione Marche parla del numero degli sfollati, dicendo che si rischia di avere “almeno 100 mila persone che dovranno avere assistenza”.
Diversi i crolli nella zona di Preci dove il sindaco Pietro Bellini sta verificando le condizioni della popolazione.
I feriti di Norcia sono stati portati in ospedale con l’elicottero. La più grave una donna che si è lanciata dalla finestra per paura. Norcia al momento risulta la cittadina più colpita.
L’ultimo bilancio è meno grave di quello ci si poteva ipotizzare, si parla di nove i feriti più gravi soccorsi nella zona. La donna è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Perugia, dove le sono stati riscontarti trauma cranico e varie fratture. Gli altri otto feriti hanno riportato principalmente trauma toracico da schiacciamento. Ma, oltre ai gravi danni al patrimonio monumentale, Norcia, ritenuta cittadina tra le più virtuose dopo la ricostruzione negli anni ’90, ora sta vivendo momenti particolarmente critici per le strade bloccate, i collegamenti telefonici difficili e il black out elettrico. Difficoltà anche per i mezzi di soccorso nel raggiungere i centri colpiti, poiché le strade sono bloccate da crepe e massi caduti in vari punti. Tra i feriti lievi nelle zone terremotate delle Marche, anche a Tolentino risulta una persona ferita per aver cercato di calarsi dalla terrazza. E sempre a Tolentino, nella chiesa di San Giuseppe, sono state sfiorate dai crolli alcune persone che stavano pregando. Sono state soccorse dal Corpo forestale dello Stato.
Due persone sono state salvate subito dopo la forte scossa di terremoto a Poggio Vitellino una frazione di Amatrice. Secondo quanto riferiscono i soccorritori, si sono verificati crolli di massi sulla Salaria, mentre è in corso una verifica nella frazione di Casali di Ussita dove sono stati segnalati crolli importanti e dove erano presenti ancora degli abitanti. E ad Amatrice è crollata la chiesa di Sant’Agostino. Si è mobilitato anche il corpo nazionale del Soccorso Alpino e le loro squadre si stanno concentrando nelle zone tra Norcia e Forca Canapine, il passo di montagna sui Monti Sibillini al confine tra l’Umbria e le Marche, dove una donna sarebbe rimasta bloccata sotto le macerie.
E’ in corso l’evacuazione dell’ospedale di Cascia, centro situato a una decina di chilometri da Norcia, danneggiato dal sisma. “Via Salaria chiusa al km 112 per chi viene da Roma”. “Muovetevi solo se necessario” e anche i volontari “lo facciano solo in forma organizzata”. In conferenza stampa da Rieti Fabrizio Curcio, capo dipartimento protezione civile, spiega che “ci sono grandi problemi di viabilità, la Salaria è chiusa, ma ci sono problemi dappertutto”. E invita le persone delle aree colpite di raggiungere la costa adriatica”, perchè “al momento non c’è la possibilità di assistenza in loco”.
Difficile anche i collegamenti via treno, con interruzioni in cinque linee e corse deviate. A Roma chiuso un tratto della Tangenziale per verifiche di stabilità.
Asfalto aperto con spazi di diversi centimetri, carreggiate col bitume rialzato e spostato, massi in terra, crepe nei cavalcavia e verifiche nelle numerose gallerie di collegamento. Così appare la situazione delle strade verso Norcia. Dopo la scossa delle 7,40 con epicentro fuori Norcia, in provincia di Perugia, sono stati localizzati fino alle 10 un’altra cinquantina di eventi sismici con magnitudo maggiore di 3.0. nella zona al confine tra Marche e Umbria. Lo annuncia l’Ingv nel precisare che le scosse più forti si sono registrate con i due terremoti vicino Norcia alle 7,40 di magnitudo 6.5 e alle 7,44 di magnitudo 4,6, e dopo, altre scosse ravvicinate si sono verificate nel reatino alle 7,55 di magnitudo 4,1 e alle 8,13 di magnitudo 4,5. Ancora nel perugino alle 9,35 di magnitudo 4.4.