All’interno del parcheggio di Via Argine a Ponticelli hanno già provveduto ad imbastire la segnaletica orizzontale, destinata ad accogliere i circa 400 e più motorini sequestrati durante le operazioni “Strade Sicure” e che nei prossimi giorni verranno fatti convergere nel garage che da 11 anni era un servizio – uno dei pochi dell’intera periferia orientale di Napoli – a disposizione dei cittadini.
All’esterno del garage insiste il capannello del comitato dei cittadini che, a turno, stanziano a ridosso del parcheggio. Non si rassegnano i cittadini residenti in zona e non solo, alla decisione imposta dal Comune di Napoli.
La protesta civile degli abitanti di Ponticelli continua e il comitato ci tiene a prendere le distanze dal lancio di petardi – e non molotov come asserito dall’amministrazione – durante la giornata di sabato 22 ottobre. “Si tratta di un gesto che porta la firma di persone estranee al comitato – precisa una donna – e ci teniamo a sottolineare la natura composta e non violenta della nostra protesta, a riprova della civiltà delle persone che fanno parte dello stesso comitato. Non abbiamo mai incendiato cassonetti o bloccato il transito stradale in via Argine, né abbiamo occupato il garage o attuato proteste violente o raid vandalici. Tutte pratiche che molto spesso si rilevano nel corso di manifestazioni che raggiungono toni accesi, ma i cittadini di Ponticelli, seppure abbiano subito una violenza da parte del comune, stanno replicando con la protesta civile. E ci infastidisce non poco che questa situazione venga strumentalizzata per cercare di screditarci e sminuire le nostre ragioni”.
Chi sono i membri del comitato cittadino di Ponticelli?
Avvocati, casalinghe con le figlie adolescenti al seguito, infermieri, impiegati, commercianti, un tassista che adesso convive con l’incubo di dover lasciare in strada il suo taxi con tutti i pericoli che questo comporta, un insegnante che era abbonato al garage e che, ignaro del provvedimento, dopo aver parcheggiato per una sola notte la sua auto, comprata da poco, in strada, ha subito il furto dei cerchioni delle ruote. Gente comune, gente semplice e perbene che non ci sta a subire passivamente un provvedimento che li penalizza e non poco.
“Il sindaco de Magistris parla di democrazia partecipata, ma per Ponticelli la sua è una dittatura mascherata. Nel suo intervento durante il consiglio comunale, precisa in modo inequivocabile che si fa garante della temporaneità senza proroga. Quindi, la domanda sorge spontanea: se dopo questi quattro mesi, spunta una proroga cosa dobbiamo aspettarci? Le scuse del sindaco ai cittadini di Ponticelli? Le sue dimissioni? Le dimissioni dell’assessore Clemente?”
“A me dell’utilizzo temporaneo del parcheggio importa poco – spiega un altro cittadino – perché io vivo lì, in una delle abitazioni che si trova a meno di due metri di distanza dal garage, se metto una mano fuori dalla finestra, entro nel parcheggio, alla stessa distanza c’è un asilo, ragione per la quale i bambini non verranno più portati a giocare in cortile, perché arrivano direttamente a toccare i motorini. Mi hanno condannato a non dormire più, perché so di essere a due passi da 400 motorini che sono una bomba ad orologeria sotto la testa. Quindi che si tratti di tre o quattro mesi, mi cambia poco. E non si permettano di dire che il pericolo non sussiste. Se loro non credono al fatto che stanno concorrendo a portare un pericolo ai cittadini che vivono vicino al garage, perché un ingegnere comunale contesta questo aspetto, seppure sia supportato da dati statistici, allora, ci rendiamo disponibili noi a consegnargli un dossier che comprova la pericolosità del suo provvedimento. Se sono certi di quello che stanno facendo, allora, ci dovrebbero garantire, attraverso un documento, almeno un livello obbligatorio di sicurezza.”
“Se si tratta solo di quattro mesi, – incalza un’altra cittadina – perché non sono stati presi in considerazione i siti alternativi? Perché non erano adeguati? Però per adeguare questo parcheggio spenderanno 120mila euro. Se per loro è tutto lecito e tutto è stato svolto nella legalità, perché la parola chiave che utilizzano è “legalità”, perché hanno fatto tutto di nascosto? Parliamo di una delibera discussa ad agosto e che è uscita fuori il 9 settembre. Il parcheggio doveva essere libero dal 13 settembre e la cittadinanza ne era all’oscuro. Ci sono una serie di situazioni che vediamo abbastanza losche. Perché si sono nascosti, perché non parlano chiaro? Di cosa hanno paura? Che tra quattro mesi arriveranno proroghe che metteranno in discussione tutto quello che il sindaco ha detto? Ci devono spiegare perché nel comunicato della Clemente c’era scritto: “incontriamoci nelle sedi opportune per discutere” e poi scendi di casa per andare a perdere l’auto e trovi il garage chiuso con i vigili che ti vietano di entrare. Nel comunicato dell’assessore Clemente, poi, viene riportata la prima parte della delibera, quella che parla della temporaneità, ma la parte in cui si parla della possibile trasformazione definitiva della struttura in deposito giudiziario viene omessa. Non è solo la questione del parcheggio in sé e per sé, è un discorso d’immagine e di credibilità di questa classe politica. Ci sono dei filmati che rendono pubbliche le dichiarazioni del sindaco in sede di consiglio comunale, dove si fa garante personalmente della temporaneità di questo provvedimento. Se non sarà così, deve assumersi le sue responsabilità.”
“Noi siamo in periferia, ma non siamo ignoranti. – aggiunge un cittadino – Le periferie vengono prese in considerazione solo in campagna elettorale e siamo stanchi. Una volta ottenuti i voti, il rapporto tra cittadini e amministrazione, finisce lì. Ponticelli, nelle strade più trafficate è un inferno di auto parcheggiate in seconda e terza fila. L’altro giorno è morta una persona perché l’ambulanza, rimasta bloccata nel traffico del corso, è giunta tardi sul posto. Il paradosso più grande della vicenda è l’esoso impiego di vigili urbani a guardia dei motorini nel parcheggio, mentre in strada, da anni, non si vede un casco bianco.”