Terribile dramma a Caserta, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Vincenzo Mongillo, 21 anni, fratello di Marco, il 19enne pizzaiolo incensurato, ucciso durante un “gioco” con un colpo di pistola alla testa il 9 luglio scorso all’interno di un appartamento.
Una tragica storia, preannunciata a quanto pare da un biglietto, che il ragazzo ha lasciato ai genitori prima di compiere il folle gesto: “Scusa mamma, vado a fare compagnia a mio fratello“. “Scusa se non sono come avresti voluto, vado a raggiungere Marco”.
Un messaggio drammatico, che fa intuire quanto la morte prematura del fratello abbia segnato profondamente la vita di Vincenzo, al punto di indurlo al gesto estremo, impiccandosi mediante il guinzaglio del cane. Ricordiamo che con Vincenzo muore anche uno dei testimoni chiave del delitto del fratello, per cui venne arrestato il miglior amico della vittima, Antonio Zampella.
L’assassino, reo confesso, ricordiamo dichiarò che il colpo era partito durante “un gioco”, tesi alla quale la procura non ha mai creduto. Al contempo Vincenzo raccontò di non essere stato presente al momento dello sparo. Zampella invece disse al pm che Vincenzo era presente quando partì quel colpo per errore mentre stavano scherzando.
Il corpo di Vincenzo Mongillo è stato ritrovato poco dopo le 13 nel bagno dell’appartamento materno, al primo piano di uno degli edifici popolari del Rione Vanvitelli. E’ stato proprio lo zio a ritrovare il corpo senza vita del nipote.
Un ulteriore dolore immenso per la famiglia, già segnata dall’assurda morte di Marco.