Il Rione Sanità è una delle porzioni di Napoli più “calde” al momento: impazza la guerra di camorra, appena lo scorso sabato, proprio lì, si è consumato l’ennesimo agguato di camorra, mentre la parte sana della cittadinanza è impegnata in tutt’altra lotta, finalizzata a tenere in vita uno dei pochi presidi di legalità presenti nel rione: l’ospedale San Gennaro.
Circa trecento persone sono scese in piazza stamane, 24 ottobre, per dire no alla chiusura dell’ospedale San Gennaro. Il corteo di manifestanti si è poi diretto verso il centro cittadino.
Chiedono che la struttura sanitaria, l’unica del quartiere, venga rilanciata.
I manifestanti scesi in piazza, nel centro storico, hanno attuato un blocco stradale nella zona del Museo. Si tratta di un’area particolarmente trafficata e la protesta ha provocato pesanti ripercussioni sulla circolazione in tutta l’area.
Dopo un primo incontro negativo del presidio con il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Elia Abbondante, il presidente della terza Municipalità, Stella-San Carlo Arena, Ivo Poggiani ha assicurato che la mobilitazione dei cittadini proseguirà. Come spiegato da Poggiani, la cittadinanza ha chiesto e chiede alle istituzioni il blocco del trasferimento dei reparti, il blocco del trasferimento dei lavoratori e l’apertura di un tavolo tecnico per valutare le proposte pervenute dalla direzione.
Dalla Regione Campania hanno spiegato che l’ospedale resterà aperto e che ci sarà un piano di riorganizzazione e potenziamento della struttura, precisando che tale pianificazione è stata trasmessa per opportuna conoscenza anche al sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
“L’Ospedale San Gennaro non va chiuso perché rappresenta non solo un centro di primaria assistenza per i cittadini del Rione Sanità, ma anche e soprattutto uno degli ultimi presidi di legalità in una terra di frontiera”. Questo è il commento di Luigi Mercogliano, esponente del Popolo della Famiglia, già candidato Sindaco di Napoli che è intervenuto con una nota diramata in mattinata per esprimere solidarietà e vicinanza ai cittadini del quartiere ed ai lavoratori che proprio in questi momenti stanno sfilando per le vie del quartiere per protestare contro la decisione della Giunta regionale presieduta da Vincenzo De Luca di chiudere il presidio ospedaliero del Rione Sanità.
“Siamo fermamente contrari alla chiusura del San Gennaro – afferma l’esponente del Popolo della Famiglia – in quanto siamo convinti che questa scelta esponga tutta la cittadinanza a grossi problemi e privi il quartiere di un centro di eccellenza che deve restare al servizio della popolazione. Siamo al fianco della cittadinanza e del parroco don Antonio Loffredo – ha poi concluso Mercogliano – al quale va tutta la nostra vicinanza e il nostro plauso per la battaglia di legalità che sta portando avanti in difesa del popolo della Sanità e il nostro incoraggiamento ad andare avanti”.