“Del diritto non parlano soltanto i giuristi, i sacerdoti depositari dei suoi molti misteri. Lo scarto tra il linguaggio giuridico e quello comune non ha mai impedito ai profani di rappresentarsi il diritto, di immaginarselo. Molte figure giuridiche sono da sempre una grande risorsa narrativa”. Il filosofo Gennaro Carillo presenta così l’idea attorno alla quale undici anni fa all’interno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli è nato il progetto della rassegna di “Cinema Letteratura e Diritto”. Insegnare il diritto agli studenti, discutere di diritto con la comunità dei giuristi non solo con il codice alla mano ma anche attraverso le immagini e le suggestioni del cinema e della letteratura.
Dopo un’anteprima dedicata al romanzo di Bruno Cavallone “La borsa di Miss Flite. Storie e immagini del processo”, che riassume l’idea stessa della rassegna coordinata da Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico e filosofico al Suor Orsola e dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, Aldo Sandulli, l’undicesima edizione di “Cinema Letteratura e Diritto” prenderà il via martedì 25 Ottobre alle ore 15.30 presso il Complesso di Santa Lucia al Monte al Corso Vittorio Emanuele, con l’ultimo film di Claudio Caligari (scomparso proprio pochi giorni dopo aver terminato le riprese) “Non essere cattivo”, che è stato anche il candidato italiano agli Oscar 2016 come miglior film straniero
La rassegna, ideata e promossa dalla Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola in collaborazione con l’Archivio di Iconologia politica del CRIE, il Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee dell’Ateneo napoletano, si svolgerà con un appuntamento settimanale pomeridiano (sempre di martedì alle 15.30 con ingresso gratuito ed aperto a tutti) fino al 16 Dicembre, quando eccezionalmente di venerdì alle 18 ospiterà il procuratore generale della repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, per l’appuntamento conclusivo dedicato al film di Francesco Munzi “Anime Nere”.
“Il filo conduttore della sezione cinematografica di questa undicesima edizione di “Cinema Letteratura e Diritto” – anticipa Gennaro Carillo – è un viaggio, nello spazio e nel tempo, nel Male italiano, nel crimine e nelle sue molteplici rappresentazioni”. Si comincia con il capolavoro postumo di Claudio Caligari, “Non essere cattivo”, un dramma insieme comico e tragico sull’impossibilità di una condizione ‘normale’ per vite segnate dalla dipendenza e dai ‘marchi’ che essa imprime sui corpi. Dalla Ostia di Caligari si passa poi (martedì 15 Novembre) alla Roma di “Lo chiamavano Jeeg Robot”, di Gabriele Mainetti, dove si realizza un connubio felice tra estetica manga, gangster movie all’italiana e sguardo mai banale sulla Città eterna. “E se questi due film – sottolinea Carillo – assai acclamati dalla critica e amati dal pubblico, sono importanti eccezioni nel clima tutto sommato depresso della produzione italiana, la proiezione di “Processo alla città” di Luigi Zampa sarà, invece, l’occasione per far riscoprire, soprattutto ai più giovani, un grande classico del cinema italiano, del cui soggetto fu coautore Francesco Rosi e alla cui sceneggiatura lavorò Suso Cecchi d’Amico. Una pellicola di grande valore didattico nel quale per la prima volta la camorra è descritta come male assoluto e soprattutto come esito di un compromesso interclassista tra underworld criminale, borghesia, città alta”. Il film, del 1952, verrà proposto nella versione appena restaurata, grazie all’impegno dell’Associazione “Astrea. Sentimenti di giustizia”, della Gaumont, la più antica casa di produzione cinematografica del mondo e della Cineteca Nazionale, presentata quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione dedicata ai classici.
E per completare questo viaggio negli inferi del male nazionale la rassegna si chiuderà il 16 Dicembre con il film di Francesco Munzi, Anime nere, storia di ‘ndrangheta in forma di tragedia greca, con una lunga scia di sangue all’interno della stessa famiglia.
Come in ogni edizione ciascuna proiezione sarà introdotta da un prologo affidato a un giurista o a un critico cinematografico. Tra gli altri ci saranno i magistrati Alfredo Guardiano, Vincenzo Piscitelli e Federico Cafiero De Raho, lo storico Isaia Sales e l’ex consigliere del CSM, Giorgio Spangher.
Anche quest’anno alle visioni cinematografiche si alterneranno le voci e i discorsi sui rapporti tra diritto e rappresentazioni artistiche. In quest’ambito, è ormai una felice consuetudine la riflessione sul fumetto. L’edizione 2016 della rassegna vedrà, infatti, (martedì 6 Dicembre) un suggestivo dialogo sull’immagine del potere tra l’amministrativista Daniele Donati e il sociologo Sergio Brancato che prenderà spunto dalla celebre serie di fumetti Watchmen scritta da Alan Moore e disegnata da Dave Gibbons nel 1986.
Due grandi novità di quest’anno saranno l’appuntamento letterario dedicato alla parodia (martedì 8 Novembre) con l’intervento di Costanza Geddes Da Filicaia, docente di Letteratura Italiana all’Università di Macerata, autrice del volume “Dura lex sed dura. Parodie di uomini di legge in letteratura italiana” e un appuntamento speciale dedicato al rapporto tra diritto e memoria storica con l’intervento di Bendetta Tobagi (martedì 22 Novembre) dedicato alla stagione delle stragi che hanno insanguinato l’Italia.
La facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola Benincasa, sede dell’unico corso di laurea magistrale in Giurisprudenza a numero programmato del Mezzogiorno (aperto soltanto a 150 studenti all’anno; immatricolazioni con test d’ingresso aperti fino al 4 Novembre 2016), ha voluto fortemente anche nell’anno accademico 2016-2017 il ritorno della rassegna “Cinema Letteratura e Diritto” con un duplice obiettivo: rafforzare i percorsi formativi integrativi all’interno dei corsi di laurea ed avere un momento di incontro sui temi del diritto e della giustizia per la comunità dei giuristi ed in particolare per i giovani studiosi della città di Napoli.
Si tratta di un’iniziativa assolutamente originale nel panorama accademico italiano nata nel 2006 proprio all’Università Suor Orsola Benincasa ed ora riproposta anche in altre università italiane, che, come spiega, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, Aldo Sandulli “persegue il fine di integrare la didattica ordinaria con un ampliamento del bagaglio culturale degli studenti, in grado di aumentarne la sensibilità e il senso critico nello studio del diritto”. “L’obiettivo della nostra rassegna – spiega Aldo Sandulli – è quello di fornire agli studenti di Giurisprudenza, ma anche alla comunità dei giuristi e non solo, gli strumenti critici per una riflessione più ampia e complessa sul ‘diritto’ e le sue trasformazioni, contribuendo alla formazione di un giurista ‘colto’, capace di problematizzare gli specialismi collocandoli in una campitura culturale decisamente più vasta”.
La rassegna ha per titolo “Davanti alla legge. Immaginare il diritto” con un chiaro riferimento alla celebre parabola kafkiana sulla necessità della legge (la porta aperta), sulla sua destinazione, sulla sua forma e interpretazione; parabola nella quale Kafka riprende, riscrivendola, una tradizione secolare che risale a Origene. “La rassegna “Cinema Letteratura e Diritto” – evidenzia Sandulli – è sicuramente uno dei tratti distintivi del nostro modo di “fare università” alla Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, dove si propone, ormai da anni una didattica fortemente innovativa, attenta alla tradizione degli studi giuridici teorici, ma anche fortemente votata alla preparazione alle “pratiche” del diritto, attraverso lo studio dei casi giurisprudenziali, le simulazioni processuali, i tirocini presso le magistrature e le lezioni affidate non solo ai giuristi accademici ma anche ai diversi esponenti delle professioni forensi”.