Napoli, ore 7,25: una domenica sorta nel segno della speranzosa disperazione. Al molo 21 del porto di Napoli salpa la motovedetta della Guardia Costiera “Bruno Gregoretti”. A bordo 465 migranti, centrafricani, eritrei, somali, afghani e maghrebini. Tanti, almeno una trentina, i minori non accompagnati, di età compresa tra i 13 e i 17 anni. La prima a scendere è stata la salma di una giovane donna di 24 anni, incinta. Seguita da cinque mamme con i loro piccoli bambini al seguito. Una bimba di 4 anni con la febbre alta è stata immediatamente trasferita al Santobono, con la madre e un mediatore culturale.
Ad accogliere i migranti il prefetto Gerarda Pantalone e il vicesindaco Raffaele Del Giudice. Allestita una imponente macchina dei soccorsi messa in piedi da Governo, Asl, Regione e Comune. In campo mille persone, 10 gazebi della protezione civile, 2 reti mimetiche dell’esercito. Una squadra di 10 medici dell’Asl e del Cotugno, specialisti in tutte le patologie, sono saliti a bordo e hanno visitato i migranti, a una decina di ragazzi è stata consegnata la tuta bianca, per sospetti casi di scabbia.
La protezione civile ha fornito 600 paia di ciabatte e 600 tute. Ad alcuni hanno consegnato giubbotti e coperte, perchè erano infreddoliti. Dopo una lunga attesa sul ponte, perché non si trovava la passerella, i migranti sono stati allineati sul molo per il fotosegnalamento immediato, dovuto a una stretta dei controlli allo sbarco. Sono stati fotografati anche i bambini. A piccoli gruppi di trenta quindi i migranti sono stati accompagnati in Questura per l’identificazione. Per i minori non accompagnati – che hanno diritto al permesso di soggiorno immediato – è intervenuta la polizia municipale con il nucelo Tutela minori, coordinata dal capitano Sabina Pagnano, supportata da Barbara Trupiano dell’assessorato al Welfare di Roberta Gaeta. Dopo le operazioni di identificazione i 465 sono stati accompagnati nei gazebo per essere rifocillati e vestiti. Quasi tutti sono arrivati scalzi o con buste di plastica ai piedi. Indossavano solo jeans logori e magliette di fortuna.
465 profughi salvati lungo le coste libiche e giunti a Napoli solo con un bagaglio stracolmo di speranza.
Circa 160 migranti resteranno in Campania e saranno avviati a strutture di accoglienza nelle province di Napoli, Caserta, Salerno. La restante parte è già stata dirottata verso altre regioni del Centro e del Sud. I 465 migranti arrivati a Napoli sono solo una parte dei profughi soccorsi nel mare Mediterraneo e diretti verso i centri di accoglienza italiani.