L’arte funeraria della Magna Grecia acquista pregio e nuova vita nell’area archeologica di Paestum. La celebre Tomba del Tuffatore trova collocazione nella sala ‘Mario Napoli’ del museo di Paestum, completamente rinnovata.
Il celebre ritratto del tuffatore, da Napoli ritorna a Paestum e viene esposto insieme alla tomba delle palmette, scoperta tempo fa ma ancora oggetto di studi. Gabriel Zuchtriegel, direttore del museo di Paestum, ha dichiarato: “Questo restauro esprime la filosofia che ci guiderà per i prossimi anni alla riqualificazione del ricchissimo patrimonio archeologico, architettonico e artistico che abbiamo”.
A consentire la ristrutturazione della sala ‘Mario Napoli’ è stata la generosità dell’imprenditore Antonio Palmieri, alla guida della tenuta Vannullo. L’uomo ha donato ben 25mila euro per la riqualificazione dell’area espositiva.
La tomba a cassa, affrescata nelle sue pareti interne e sulla lastra calcarea esterna, datata tra il 480 e il 470 a.C, trae nome da un tuffatore che si lancia da una piattaforma, simbolo del superamento dei confini del mondo. L’acqua è l’elemento in cui l’atleta intende entrare per giungere a una nuova conoscenza. Il suo tuffo è in realtà un sorvolo, tipico del senso della ricerca interiore tesa ad oltrepassare la conoscenza terrena, per raggiungere quella più profonda.