Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione per l’uccisione del figlio Loris. La sentenza è del Gup di Ragusa, Andrea Reale. La 27enne è accusata di aver ucciso il piccolo Loris Stival il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina.
Le accuse sono omicidio e occultamento di cadavere. Per lei, la Procura aveva chiesto una condanna a 30 anni, ritenendo plausibile il movente della volontà di coprire una presunta relazione tra lei e il suocero. Di contro, a difesa della donna, il legale Francesco Villardita aveva chiesto per lei l’assoluzione, oltre che l’incapacità parziale di intendere.
Prima della sentenza, scontro aperto tra avvocati in aula sulla consistenza delle consulenze della difesa. Il legale di parte civile che affianca Davide Stival, il padre del piccolo, ha sostenuto che “i dati scientifici emersi dalle consulenze sono stati utilizzati in modo non corretto, esemplificando: la signora Panarello diceva una cosa e loro le andavano appresso, giudicando compatibili le varie versioni. Oggi ho rincarato la dose, mi aspetto che anche l’avvocato della difesa faccia lo stesso”.
L’avvocato Francesco Biazzo, per Andrea Stival, nonno del bimbo, afferma: “Inimmaginabile che possa avere commesso un reato per una relazione che non c’è mai stata e di cui non c’è alcun indizio o prova. Ho chiesto nuovamente la trasmissione degli atti al pm per procedere per calunnia contro la signora Panarello”. L’avvocato di Veronica, Villardita, a fine udienza commenta: “Una bella lotta tra accusa e difesa, mi sarei aspettato di più sulla criminodinamica dalla pubblica accusa, che invece si è soffermata sulla perizia psichiatrica e sulla nostra consulenza e sulla incapacità d’intendere e volere; mi sarei aspettato qualcosa in più sulle aggravanti, sulla sagoma che noi abbiamo individuato” e conferma di avere chiesto l’assoluzione per non avere commesso il fatto. Attende la sentenza preannunciando: “Aspettiamo le motivazioni, se non ci convinceranno siamo pronti e abbiamo tutti gli elementi per appellarci alla sentenza”.
La sentenza è stata emessa a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica.
Il gup ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura per il reato di calunnia, del quale il pm di Ragusa dovrà valutare la sussistenza. Si riferisce alle affermazioni fatte dalla Panariello nei confronti del suocero Andrea Stival, che la donna ha accusato dell’omicidio di Loris. Il giudice ha escluso l’aggravante della premeditazione e delle sevizie. Durante e subito dopo la lettura della sentenza Veronica Panarello ha pianto sommessamente. La donna è poi uscita dall’aula accompagnata dal suo legale e dagli agenti di polizia penitenziaria.