A Napoli, Consulcesi – il gruppo leader nei servizi e nelle tutele dei medici – ha consegnato rimborsi per un valore superiore a 18 milioni di euro a 449 professionisti campani che vanno ad aggiungersi alle migliaia di colleghi di tutta Italia che hanno già vinto in tribunale, riavendo indietro dallo Stato le somme indebitamente negate per gli anni di scuola post-laurea. L’Italia, violando le regole imposte dall’Ue (direttive comunitarie 75/362 CEE e 82/76/CEE), non ha corrisposto il corretto trattamento economico durante la scuola di specializzazione tra il 1978 ed il 2006. Una forte ingiustizia, sanata dall’intervento dei tribunali che stanno ripristinando quei diritti negati accogliendo i ricorsi presentati attraverso numerose azioni legali. Si tratta di cifre imponenti: solo ai medici tutelati da Consulcesi sono stati, ad oggi, riconosciuti oltre 450 milioni di euro con il rischio di un esborso complessivo superiore ai 5 miliardi di euro che incombe sulle casse dello Stato. A seguire, le dichiarazioni dei professionisti protagonisti della vicenda.
Maria Rosaria Crispino (Frattaminore – NA) «Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto, la Consulcesi si è dimostrata competente grazie a un’equipe di bravi professionisti. All’inizio era diffidente ma poi associandomi ad altri colleghi abbiamo pensato d’intraprendere un’azione legale e adesso la consiglierei a tutti. Gli anni di specializzazione sono stati duri, non essere retribuiti ci è costato molto, soprattutto perché avevamo spese per lo studio e per la famiglia».
Dottoressa Filomena Castaldo (Pediatra) «Sono felice: finalmente, dopo una battaglia durata 23 anni, grazie all’aiuto di una squadra eccellente siamo riusciti a vincere. La Consulcesi ha offerto pazienza e disponibilità ad ogni ora della giornata. È la prima volta che un diritto ci viene riconosciuto. La cifra che riceviamo oggi ci sarebbe stata molto utile a quei tempi quando c’erano molte spese d’affrontare, soprattutto con l’arrivo di mia figlia. Io con i miei colleghi cercavamo di sopravvivere facendo notti in più e sostituzioni. Penso che questo assegno ci servirà in parte per pagare corsi di aggiornamento e in parte magari per fare un viaggio».
Dottoressa Carmela Borzacchiello (Fisiopatologia della riproduzione umana) «Questo assegno ci ripaga dei sacrifici fatti durante gli anni di specializzazione, quando c’erano i figli e l’aiuto ci arrivava dai nostri genitori. Ho deciso d’intraprendere un’azione legale dopo aver ascoltato anche altri colleghi. Devo dire che la Consulcesi è stata eccezionale. Ora utilizzeremo questo assegno per comprare una macchina a nostro figlio».
Dottor Angelo Paciotti (Chirurgia d’urgenza) «Questa conferenza è stata molto utile poiché abbiamo ottenuto molte più indicazioni da parte del Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli sulla sanità di frontiera. Stiamo già lavorando in questo senso. L’azione legale l’ho intrapresa dopo il passaparola con i colleghi. Ora sto pensando a come utilizzare l’assegno».
Dottoressa Zaira Santo Nicola (Dirigente anestetista Padre Pio di San Giovanni Rotondo) «Sono felicissima, ma il mio primo pensiero è andato ai tanti colleghi che ancora aspettano il rimborso e i numerosi altri che hanno intenzione di fare ricorso. Sto ricevendo tante telefonate, e molti mi dicono “allora è vero, finalmente lo Stato paga la profonda ingiustizia di quegli anni”. Quegli anni sono stati durissimi, lavoravamo senza ricevere nulla facendo numerosi sacrifici: Consulcesi ci ha aperto uno spiraglio facendoci capire l’importanza di far valere i nostri diritti».