Il business incentrato sul raggiro a carico del “pollo da spennare” di turno è una delle “tradizioni” più consolidate della criminalità ordinaria napoletana, tanto da diventare materia d’ispirazione di un celebre film di Nanni Loy dal titolo eloquente: “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”.
Un film, strutturato ad episodi, ambientato nella Napoli degli anni novanta in cui imbroglioni più o meno professionisti, si arrangiano cercando di truffare il prossimo. Il titolo richiama il sistema del “pacco”, ossia della truffa da strada ai danni del malcapitato di turno.
Un sistema che continua a rappresentare una redditizia fonte di introiti per i truffatori, nonostante si tratti di un modus operandi ampiamente smascherato, c’è ancora chi pensa di poter essere più scaltro del “tiratore di pacchi” potendo riuscire, quindi, ad acquistare telefoni o tablet di ultimissima generazione a prezzi stracciati.
E, invece, puntualmente gli viene rifilato il pacco.
I truffatori hanno erto via Cristoforo Colombo a loro quartier generale già da tempo. Il tutto avviene lì, a due passi da Palazzo San Giacomo, a ridosso del porto di Napoli, molo d’attracco delle navi da crociera, dalle quali sbarcano dozzine di turisti pronti a cadere nella trappola tesa dai tiratori di pacchi.
Tutto avviene in un attimo: non appena la compravendita sta per concludersi, quando il truffatore lancia il cenno d’intesa, il complice con la busta contenente “il pacco” da rifilare, sfila – a piedi o in sella a uno scooter – alle spalle del truffatore, il quale afferra la busta, mentre contemporaneamente gli consegna quella contenente l’oggetto mostrato al “pollo da spennare”.
A fare da sfondo è un contesto caotico e confusionario che ben si presta a quel genere di truffa.
“Il pacco”, però, nei giorni scorsi, i truffatori lo hanno ricevuto.
Certi, che all’arrivo nel porto di Napoli di una nave da crociera, i truffatori di turno specializzati nella tecnica del cosiddetto “pacco”, senz’altro si sarebbero materializzati, gli agenti della sezione “Volanti” dell’U.P.G., hanno effettuato uno specifico servizio di appostamento.
I risultati non sono tardati a giungere, infatti, nei pressi del passaggio pedonale del porto, in Via Cristoforo Colombo, Enrico Calise, di 42anni e Francesco D’Alpino, di 61 anni, entrambi con precedenti penali specifici, alla vista di un gruppo di turisti sono entrati in azione.
Nello specifico, D’Alpino, in possesso di una custodia per tablet, agganciava la vittima, per convincerla ad acquistare ad un prezzo stracciato un iPad, mentre il complice, si poneva nelle immediate vicinanze.
Il turista statunitense preso di mira, dapprima si mostrava non interessato all’acquisto e, successivamente, dopo una mediazione sul prezzo, consegnava la somma di 100 euro a D’Alpino che, con mossa fulminea, gli cedeva un’altra custodia per tablet, che era custodita da Calise. I poliziotti, notato lo scambio, sono intervenuti per bloccare i due truffatori. Il turista, in procinto di risalire sulla nave da crociera, all’apertura della custodia del tablet, si è ritrovato tra le mani una mattonella.
Gli agenti hanno restituito alla vittima i cento euro, rinvenuti indosso a D’Alpino. I due truffatori sono stati arrestati perché responsabili, in concorso tra loro, del reato di truffa e, dopo una notte agli arresti domiciliari, presso le rispettive abitazioni, il giorno seguente, sono stati giudicati con rito per direttissima.
Sequestrati dalla Polizia un iPad della Apple ed uno smartphone Samsung Galaxy S7 Edge, autentici, utilizzati dai due arrestati per mettere a segno le truffe.