Ancora una volta una lezione di modernità che arriva dall’Olanda, il Paese dei tulipani noto anche per la sua apertura in termini di droghe leggere. Siamo a Tilburg, comune che sorge nella parte meridionale della nazione olandese, quasi al confine con il Belgio. Qui il sindaco della città, Peter Noordanus, ha preso una decisione che potrebbe rivelarsi storica: consentire ai pazienti che usano la cannabis per curarsi di coltivare in autonomia la sostanza.
Una disposizione rivoluzionaria, che va a incastrarsi in un contesto già caratterizzato da un alto tasso di liberalizzazione; l’Olanda è infatti il Paese nel quale è possibile recarsi in farmacia e acquistare farmaci a base di cannabis senza troppi problemi. E sempre l’Olanda è il punto di riferimento per altri Paesi che hanno la necessità di importare farmaci ma che, per le loro leggi o politiche interne, non possono produrlo.
Come è accaduto per tanti anni in Italia.
Il nostro Paese ha acquistato cannabis medica dall’Olanda per diverso tempo, a cifre anche piuttosto sostanziose. Anche oggi buona parte dei farmaci che circolano in Italia vengono da lì. L’Olanda è, per certi versi, il Paese della cannabis medica; e la decisione del sindaco di Tilburg che consentirà, a chi è affetto da patologie curabili con la cannabis, di coltivare semi di canapa in casa propria, rappresenta un’ulteriore ed incisiva apertura. Secondo quanto stabilito dalla normativa approvata, i pazienti dovranno richiedere una prescrizione medica per ottenere il permesso di coltivare fino ad un massimo di 5 piantine. Ovviamente la sostanza prodotta non potrà essere poi venduta dal paziente stesso, ma utilizzata solo per finalità curative.
Pressappoco quanto accade anche in altri stati, ad esempio in Canada; ed è il modello che si sta studiando anche in Italia e che dall’estate scorsa è al vaglio del Parlamento. Il testo presentato in aula contemplerebbe la possibilità di autocoltivazione entro limiti stabiliti e senza necessità di dover comunicare nulla. Ovviamente, anche in questo caso, si parla solo di sostanza da impiegare esclusivamente per finalità mediche e non ricreative. Che è proprio quanto sta avvenendo adesso in Olanda, nella cittadina di Tilburg. Dove la proposta è partita da un’associazione che si occupa da anni di legalizzazione, e che si era rivolta al sindaco per denunciare i costi eccessivi della cannabis nella farmacie o nei coffee shop. Costi che gravano direttamente sul paziente che necessita dalla sostanza per curarsi. E che ora, con questa decisione rivoluzionaria, potrebbero essere abbattuti.