Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, quest’oggi ha illustrato oggi il progetto “Turismo e sicurezza” messo in atto dalla stessa regione e che prevede l’innesto di quarantotto telecamere nella zona dei decumani, quella a più alta concentrazione di turisti a Napoli, con un finanziamento di 1.200.000 euro, ma anche “un milione di euro per altri 35 apparecchi nel Rione Sanità”.
“Siamo in prima fila – ha detto De Luca – e siamo pienamente impegnati sul contrasto alla delinquenza organizzata. Abbiamo un sistema di controllo pienamente attivo per 24 ore al giorno che va da Forcella a via Toledo a via Mezzocannone e Duomo fino a Piazza Cavour, su via Tribunali e Porta Capuana”.
Il bando di gara per la videosorveglianza al Rione Sanità, dove negli ultimi giorni si è verificata l’ennesima “stesa” con ragazzi che sparavano dagli scooter, prevede invece l’istallazione di 13 telecamere e 22 rilevatori di targa.
La priorità delle istituzioni appare inequivocabilmente chiara: rendere il centro storico cittadino sempre più sicuro, confortevole e accogliente, soprattutto agli occhi dei turisti che, statistiche alla mano, continuano a confluire numerosi lungo le strade più rinomate della città.
Un piano di sicurezza che, però, non tiene conto di altri numeri, ben più allarmanti: quelli dettati dagli spari della camorra e che imporrebbero di tenere in considerazione la frequenza con la quale raid ed agguati si registrano soprattutto nelle periferie.
Scampia, Secondigliano, Rione Don Guanella, Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, Rione Traiano, Cavalleggeri D’Aosta, Bagnoli: la camorra fa sentire la sua temibile presenza anche in questi quartieri, soprattutto in questi quartieri, dove, al calar del sole, scatta il coprifuoco e la colpevole assenza di controlli e la mancata imposizione del rispetto delle regole “civili” rendono legittimo l’illegittimo e lecito ciò che per indole e costituzione è illecito.
La camorra avanza e dilaga, spara e devasta, tiene in ostaggio le vite di tutti, nel complice e colpevole disinteresse di chi preferisce conferire priorità al passeggio dei turisti.
La tutela dei turisti, in santo portatori sani di un considerevole incremento dell’economia su più versanti, li rende una risorsa da salvaguardare, com’è giusto che sia, ma quanto vale la vita di un poveraccio che ha la “sfortuna” di vivere in una “terra di nessuno”?
I bambini, i ragazzi, i giovanissimi quotidianamente sovraesposti al pericolo di inciampare in una strada senza via d’uscita o di beccarsi, per caso, un proiettile in petto, quelli che, di sera, non puoi tenere relegati in poltrona, davanti alla tv, perché vogliono uscire, vogliono vivere e questo non può voler dire rischiare di morire.
È oggettivamente innegabile che anche tra le strade del centro storico partenopeo dilagano le scorribande criminali, ma la politica non può continuare ad adottare una visione cieca e circoscritta del problema, estendendo provvedimenti ed interventi mirati a contenere il fenomeno della criminalità, solo ed esclusivamente alla solita fetta centrale della città.
Napoli non è solo il Centro storico: da più parti e in più circostanze, innumerevoli voci incravattate ci tengono a precisarlo, quando impazza il clima elettorale.
Napoli è anche la periferia, ma, a quanto pare, apportare interventi che concorrono ad accrescere l’isolamento dei quartieri “difficili” non viene percepito come un’ulteriore problema dalla classe dirigente.