Mentre passeggi, intravedi il calcio di una pistola fuoriuscire dalla tasca del pantalone di un ragazzo: cosa pensi?
Che sei al cospetto di un delinquente.
E invece no.
L’ultima moda in materia di cover per i-Phone ci impone di guardarci bene dal giudicare “il monaco” dall’abito.
Stanno riscuotendo un prevedibile successo, soprattutto tra i “fan di Gomorra e della camorra”, le cover che trasformano l’i-Phone in un’arma e, di conseguenza, un bravo ragazzo in un “finto guappo”, senza scontentare i genitori, appagandone l’inconfessato desiderio di “farsi rispettare” forte del timore che un’arma sa puntualmente riscuotere.
L’anno scorso, le Cover a forma di pistola hanno sortito un successo enorme all’estero, tantoché le forze di Polizia hanno fortemente criticato l’incredibile boom di acquisti. A Londra, un uomo fu fermato al London Stansted Airport in possesso di una di queste cover e venne accusato di comportamento minaccioso a causa della detenzione dell’imitazione di un’arma da fuoco in luogo pubblico.
Una moda, quella che percepisce il design della pistola come accessorio, tutt’altro che inedita e che venne lanciata nel 2011 da Chanel.
Una creazione frutto dell’ingegno di Noten che volle celebrare la femminilità attraverso una creazione inedita: nacque così una pistola denominata Chanel 001. Si tratta di un rossetto di Chanel, una spilla per capelli, uno stuzzicadenti in oro 18 carati, una bottiglia di profumo con un meccanismo in oro 18 carati, un lingotto d’oro 24 carati di 50 grammi, una chiave USB e, dirittura, una pillola di Viagra. Tutti questi accessori vennero accuratamente mimetizzati in un fucile dotato di un silenziatore.
Un oggetto che non fu messo in vendita, ma venne esposto all’interno della mostra di gioielleria contemporanea nell’Ornamentum durante la Design Miami à Bâle in Svizzera.
Tornando, invece, alle mode “low cost”, lo scorso autunno il vero pezzo forte in materia di accessori esibito dai teenager napoletani era, invece, la borsa da donna e il borsello da uomo, sul quale spiccava la sagoma in rilievo di una pistola.
L’effetto ottico che ne deriva è che sembra che la persona che indossa la borsa custodisca una pistola al suo interno. Anche in questo caso, l’accessorio è andato letteralmente a ruba tra i giovani.
Le variazioni sul tema sono le proposte di alcune tra le griffe più prestigiose che hanno lanciato sul mercato delle pochette che riproducono la sagoma di una pistola, nella più aggressiva versione in nero e in una variante più bon ton in rosa shocking, così come anche un modello di scarpe da donna, dove il tacco assume proprio la forma di un’arma da fuoco, ha trovato spazio tra le più stravaganti proposte dell’alta moda.
E per non scontentare i gusti e le esigenze di nessuno sono disponibili in commercio anche chiodi a forma di pistola.
Perché piacciono tanto le pistole?
Lo spiega bene “Faccia Janca” nel film-documentario di Michele Santoro “Robinù”: stringere una pistola tra le mani evoca sensazioni altamente libidinose in certi ragazzi. Sensazioni facilmente perseguibili e appagabili anche attraverso una riproduzione “più soft” di quell’intento, ampiamente personificato da una cover o da un borsello.
E poi ci sono quelli che “stanno nel mezzo”: le pecore del gregge che comprano e ostentano tutto quello che è moda e fa moda, anche se questo vuol dire andare il giro con il calcio di una pistola che fuoriesce dalla tasca posteriore dei blue jeans.
“Tanto non è una pistola vera!”: a destare maggiore sconcerto è proprio quella sterzata di adrenalinico e sadico piacere che scorre nelle vene di quei giovani, tutte le volte che estraendo il cellulare dalla tasca, rilevano negli sguardi di chi incontrano una legittima reazione di paura.