Il pc e il tablet consegnati agli inquirenti dall’ex fidanzato di Tiziana Cantone, la 31enne suicidatasi dopo che alcuni suoi video hot erano stati diffusi in internet diventando virali, stanno iniziando a consegnare retroscena che, fin qui, non erano ancora emersi.
Gli inquirenti che, in seguito alla morte della donna, hanno aperto un’inchiesta che prospetta il reato di istigazione al suicidio, sono sicuri che dal materiale sequestrato all’ex fidanzato della Cantone possono trapelare notizie preziose in chiave investigativa.
Continuavano a sentirsi, Sergio e Tiziana, nonostante la loro relazione fosse terminata e lei era tornata a vivere a casa della madre, i due si scambiavano messaggi virtuali, dai quali trapelano le tensioni provocate dalla diffusione virale del video privato, girato con il consenso di Tiziana.
Anche il giorno prima di togliersi la vita, Tiziana scambiò delle mail con Sergio.
Mail che adesso sono salvate nel pc e nel tablet al vaglio dei carabinieri. «Ti sento giù», scrive Sergio e Tiziana risponde: «Ho mal di denti e sto per andare dal dentista». Dopo poche ore, Tiziana, invece, decide di suicidarsi. La relazione con Sergio era proseguita per qualche tempo dopo che quel video iniziò a viaggiare in rete. Poi, Tiziana tornò a vivere a casa con la madre, la nonna e gli zii. Ma con l’ex compagno continuava a mandarsi mail. Persone vicine al ragazzo fanno sapere che Sergio molto provato. Imprenditore con i fratelli, ha ripetuto loro che “lei era la sua vita”.
Ci sono passaggi in quella mail in cui la ragazza parla dello stato depressivo in cui sarebbe sprofondato, aggravato dalla sentenza sul ricorso d’urgenza che chiedeva di stoppare la ulteriore diffusione del video. Un ricorso accolto per 5 network su 10. Per quelli dove c’era stato il no della sentenza, Tiziana avrebbe dovuto pagare le spese legali. Sergio la tranquillizza: «Non preoccuparti, te li pago io quei soldi». Ma lei spiega: «Non è per i soldi che sto giù, ma è perché mi sento abbandonata da tutti. L’avvocato mi ha detto che un ulteriore reclamo sulla decisione è molto difficile».
«Nelle mie rare uscite per recarmi al medico o dall’avvocato – aveva precisato – ho subito aggressioni verbali che per poco non si sono trasformate in aggressioni fisiche, quindi per tutelare la mia persona sono costretta a rimanere chiusa in casa».
La depressione, sempre più lancinante, ha iniziato ad insinuarsi nella vita della ragazza nell’aprile del 2015, quando, suo malgrado, Tiziana è diventata una sorta di pornodiva.
«Questa gogna mediatica alla quale, ora per ora, sono sottoposta mi sta avvicinando al suicidio». Così Tiziana, la ragazza di 31 anni che si è uccisa nei giorni scorsi nel Napoletano dopo la diffusione di video hard che la riguardavano, scriveva – secondo quanto riferisce la Repubblica – in una querela presentata in Procura a Napoli nel 2015. «Quello che sta accadendo assume i connotati di una totale devastazione nei confronti della mia persona, che già di per sè ha profili di psicolabilità (…) è vero che sono stata una sprovveduta a fare giochetti stupidi con persone a me sconosciute, ma è anche vero che quanto sta adesso accadendo – riferendosi sempre ai video hard – mi avvicina in maniera veloce a istinti di suicidio. Questa gogna provoca danni incalcolabili in me, pregiudica in maniera assoluta e irreparabile il mio futuro di ragazza di 30 anni».
Resta un mistero destinato a rimanere tale, il motivo per il quale la donna, sentita quattro mesi dopo la presentazione della denuncia, abbia ritrattato le accuse. Sull’immissione in rete dei filmati hot si concentrerà l’attenzione del consulente nominato dalla Repubblica che dovrà analizzate il contenuto delle schede di quattro iPhone sequestrati dai carabinieri di Giugliano in Campania a Sergio, l’ex compagno della ragazza, nella sua casa di Pozzuoli e acquisiti anche nell’abitazione di Mugnano e Casalnuovo di Tiziana. Oltre ai telefoni, nelle mani degli inquirenti della Procura, con a capo Francesco Greco, ci sono anche un tablet, due computer e una macchina fotografica. Segreti e abitudini della coppia verranno a galla presto perché la consulenza punta a scoprire se c’è stato lucro, se l’immissione in rete delle immagini di Tiziana abbia avuto un ritorno economico per qualcuno.