Una moda che dilaga, un gioco apparentemente innocuo, ma che con un semplice clic, si può tramutare in tragedia.
Scatti erotici inviati al partner per stuzzicarlo sessualmente, video hard amatoriali, scene di sesso riprese con i telefoni cellulari per assecondare il desiderio di trasgressione o più semplicemente per assecondare la moda del momento.
Un po’ per sfida un po’ per amore, si era fatta riprendere mentre faceva sesso di gruppo e quei video, una volta finiti su Facebook e Whatsapp, sono diventati virali.
L’ultima vittima della rete virtuale è una ragazza di venti anni, del quartiere romano Collatino, che ha deciso di denunciare tutto.
Il pubblico ministero Nicola Maiorano ha concluso l’indagine nei confronti degli amici della giovane, contestando a tre di loro l’interferenza illecita nella vita privata della ragazza. I tre, di 22, 23 e 24 anni, rischiano fino a 4 anni di carcere. La vicenda risale allo scorso febbraio.
La ventenne ha un debole per un piccolo imprenditore, il ragazzo proviene da una famiglia che si occupa di distributrici automatiche ed è anche il suo datore di lavoro. I due sono attratti l’uno dall’altra. Durante un incontro intimo, lui le propone di allargare il rapporto ad altri due amici. Lei accetta. Alla fine sono in quattro, si conoscono, fanno lo stesso lavoro, vengono dallo stesso quartiere. Vent’anni lei, vent’anni loro. Livia si lascia riprendere: è sesso di gruppo fra persone consenzienti. Lei acconsente alla registrazione di quei filmati. Proprio come era successo a Tiziana Cantone.
Dopo qualche tempo, anche in questo caso, le immagini di quella serata iniziano a viaggiare su Facebook e Whatsapp, lei è riconoscibile, e anche sulla giovane si scaglia una pioggia di impietosi commenti.
La sua reputazione è fatta a pezzi, lei viene giudicata per quelle immagini.
Cronaca di una sera di trasgressione data in pasto allo sciacallaggio virtuale.