La televisione, soprattutto nella cultura italiana, è uno strumento divisorio, che accende l’opinione pubblica. C’è chi l’ha eletta a strumento di informazione ed intrattenimento primario e chi, al contrario non perde un minuto per demonizzarla e additare al vecchio tubo catodico ogni immoralità. In questa piccola e parziale narrazione della televisione di casa nostra, un episodio è destinato ad entrare di diritto nella storia della tv italiana.
La sempre amata/odiata Maria De Filippi, mercoledì 14 Settembre ha presentato al pubblico di “Uomini e donne” Claudio Sona, il primo tronista gay nella storia del programma. E lo ha fatto senza trionfalismi, senza appuntarsi al petto alcuna medaglia. Perché il trono di Claudio è e dovrà essere un trono come un altro. Può non piacere il personaggio De Filippi ma è doveroso ammettere che con il medium televisivo ci sa fare. In oltre un ventennio di presenza silenziosa in tv, ha ideato e plasmato programmi di sicura audience come il talent “Amici” e “C’è posta per te”. Oggi in Italia, è la figura più vicina a quello che si definisce un opinion leader, ovvero una persona che riesce a spostare la percezione pubblica su un determinato avvenimento, soprattutto dopo quanto accaduto mercoledì.
Sia chiaro, in molti altri Paesi europei o occidentali in genere, un concorrente gay inserito in un programma pomeridiano non avrebbe suscitato alcun dibattito, ne attirato l’attenzione dell’opinione pubblica. Ma questa è l’Italia, dove perbenisti e bigotti sono pronti a puntare il dito, dove la discussione parlamentare su un disegno di legge (DDL Cirinnà) è durata più di un anno e ha creato 13 milioni di emendamenti, impegnando il dibattito pubblico per mesi. E anche questo gioca a favore della Maria “nazionalpopolare”. Il pubblico che vede il suo programma è omogeneo, spazia dalla casalinga alla studentessa universitaria. E’ il Paese reale che percepirà le storie d’amore tra Claudio e i suoi corteggiatori come normali, come le altre.
Che siano storie d’amore normali tra giovani è lapalissiano, ma questo non vuol dire che la “pancia” del Paese le percepisca in maniera corretta. Ecco perché la normalità con cui giustamente Maria De Filippi presenta l’innovazione può essere rivoluzionaria. Forse per una volta Maria De Filippi può davvero mettere d’accordo tutti e forse chi per anni l’ha bollata come il Grande Satana della tv italiana può mettere da parte giudizi (ovviamente sempre leciti) e pregiudizi e riconoscerne il talento nel trasformare in banalità nazionalpopolare argomenti che per troppa gente ancora rappresentano un tabù. Forse Claudio Sona è lì perché cerca visibilità, forse vuole fare carriera nel mondo dello spettacolo, forse lo stesso vale per i suoi corteggiatori. Ma in fondo non importa, non stavolta. Perché l’effetto della sua presenza può essere dirompente e stavolta la tv nazionalpopolare tendente al trash può avere un effetto benefico sulla società. E non è poco.