Primo caso di eutanasia su un bambino al mondo.
A fare da apripista è il Belgio, l’unico paese ad aver approvato nel 2014 una legge che lo consente. A renderlo noto è il quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. Non sono riportati dettagli né sull’età né sulla malattia del minore, ma solo che è avvenuta nelle Fiandre.
La legge consente ai genitori di scegliere la “dolce morte” per i propri figli malati terminali, dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l’autorizzazione del Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia.
È la prima volta che è stata fatta richiesta di applicare la legge varata nel 2014, la quale specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso. Il Belgio ha istituito una ‘Commissione federale di controllo e valutazione dell’applicazione della legge sull’eutanasia’, un organo presieduto dal professore Wim Distelmans, creato dai parlamentari belgi per assicurarsi che non si verifichino irregolarità.
“Per fortuna ci sono pochissimi bambini che prendono in considerazione questa possibilità – ha dichiarato Distelmans – ma questo non significa che dobbiamo negare loro il diritto di una morte dignitosa”.
Secondo lo studio condotto in merito dall’Istituto europeo di Bioetica, le morti ufficiali per morte assistita sarebbero quintuplicate, passando dai 235 casi del 2003 ai 1.133 del 2011.
In Olanda il 47% dei decessi per eutanasia non verrebbe riportato, mentre il 32% delle vittime non avrebbe richiesto di morire inoltre non sarebbe più neanche necessario presentare richiesta scritta.
La preoccupazione è che tale liberalizzazione si estenda nella pratica, anche con violazioni della norma, che le Istituzioni non saranno in grado di arginare come è già successo nei Paesi Bassi dove la stessa commissione di vigilanza appositamente istituita si sarebbe dichiarata “impotente” nello svolgere il proprio compito. Una vera e propria anomalia da tener presente, anche nel nostro paese.