Si sono svolti stamane, 15 settembre, a Casalnuovo di Napoli, i funerali di Tiziana Cantone, la 31enne che due giorni fa si è tolta la vita, impiccandosi con un foulard per sfuggire all’inferno che la tormentava da quando erano stati pubblicati in rete alcuni suoi video hard.
L’esito delle indagini avviate dopo la denuncia di Tiziana, avrebbe portato a scrivere il nome di quattro persone nel registro degli indagati per diffamazione.
Il pm Alessandro Milita, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, aveva aperto il fascicolo dopo la denuncia presentata dalla ragazza nel maggio 2015. E dopo lo sviluppo delle indagini risulterebbero iscritti nel registro degli indagati quattro uomini a cui la stessa Tiziana aveva girato i video senza però dare loro l’autorizzazione per la diffusione. In questo momento il pm indaga anche contro ignoti per la violazione della privacy.
Intanto è stato anche aperto un fascicolo per istigazione al suicidio che è legato alla tragedia che ha portato alla morte di Tiziana, forse stanca di subire le continue offese ricevute a causa di quei video. I familiari della ragazza scossi dalla tragedia hanno chiesto di porre fine alla gogna mediatica a cui è stata esposta la ragazza anche dopo la morte.
Intanto, la mamma di Tiziana punta il dito contro l’ex fidanzato: “È stata plagiata dal suo ex fidanzato – dice la madre agli inquirenti, riportata dal Messaggero – Mia figlia era fragile. Non aveva mai accettato di essere stata abbandonata dal padre. È per queste ragioni che quei ragazzi, in appena un anno, l’hanno condotta alla morte. Anche se in quella cantina dove si è tolta la vita Tiziana era da sola, moralmente, a tirarle il cappio intorno al collo sono stati l’ex fidanzato e quelli che ne hanno approfittato”.
L’aveva vista cambiata dopo la relazione con Sergio di Palo, l’ex ragazzo “vittima” dei “tradimenti” di Tiziana. Il protagonista di quel “cornuto” urlato in uno dei video realizzati e poi condivisi sul web.
Tiziana e Sergio avevano convissuto per un anno, tra il 2014 e il 2015. Il gioco dei video era andato avanti tra dicembre e gennaio di quegli anni. Due mesi che l’hanno trascinata alla morte. La 31enne però aveva avuto altri problemi psicologici.
“È inutile nasconderlo – aggiunge la madre – La mia povera Tiziana ha sempre sofferto per l’abbandono di suo padre. Non lo ha mai visto. E per qualche periodo, quando era intorno al vent’anni, è stata schiava dell’alcol. L’abbiamo curata, fatta seguire da specialisti, disintossicata fino a quando non si è completamente rimessa”.
Tiziana avrebbe voluto anche cambiare il proprio nome, prima che lo scandalo scoppiasse, per non chiamarsi più come suo padre. “Voleva prendere il mio cognome”, racconta ancora la madre. Su tutto questo si inserisce la storia con Sergio. “Mi sembrò davvero molto strano – dice Maria Teresa – che nonostante il fortissimo legame che ci univa, mia figlia decise di punto in bianco di andare a vivere a casa sua. Dopo poche settimane ho sentito dentro di me, come solo una madre può riuscire a sentire, che mia figlia era cambiata. Mi ponevo tante domande. Mi chiedevo perché avesse deciso di legarsi a quell’uomo che non mi piaceva. Tiziana aveva sempre frequentato persone per bene”.
Poi arrivano quei due mesi drammatici, poco prima del natale 2014. “Una notte – ricorda Maria Teresa – Tiziana bussò a casa. Era ubriaca, sconvolta come non mai. Mi chiese di dormire da noi. Mi disse tra le lacrime che aveva litigato con il suo fidanzato. Mi raccontò che avevano fatto alcuni giochetti, e che tutto era stato ripreso con una videocamera o un telefonino. I video erano finiti in rete: subito erano diventati virali”.
Anche i video in cui Tiziana intrattiene rapporti sessuali con più uomini, secondo la madre, avrebbero come “istigatore” proprio l’ex fidanzato. “Mi confidò che il fidanzato l’aveva costretta a girare questi video con altri partner in più occasioni, perché provava piacere. L’unica concessione, consisteva nel fatto che Tiziana potesse scegliere il partner. Quest’uomo provava piacere a sapere mia figlia con un altro, e provava piacere nel guardare i video. Lui sapeva tutto”.
Forse Tiziana e Sergio si sono sentiti al telefono, come scrive il Corriere, prima del gesto estremo della ragazza. Ancora però non è chiaro il motivo, forse il desiderio della donna di comunicargli qualcosa, difficile pensare che tra i due ci fosse un riavvicinamento. L’unica “difesa” di Sergio risale a molto tempo fa, quando su Facebook scrisse un lungo post in risposta a tutti quelli che sul Web lo avevano ricoperto di battute e ironia, etichettandolo come il “cornuto” di turno.
“Non ho mai usato Facebook per cose mie personali e mai più lo farò – scriveva – Ma visto e considerato che vi state divertendo così tanto bastardi, e non vedevate l’ora di colpire e fare i fenomeni dietro WhatsApp e godere delle disgrazie altrui senza sapere la verità….State attenti che vi becco e vi becca anche la Polizia. Il bastardo è già stato preso, ora piano piano ad uno a uno vi trovo! Se siete stati così bravi a contraffare tutto, di sicuro non posso sperare di trovare persone di animo buono ed è per questo che vi veng a mangià o cor a piett…state attenti”.
A dicembre 2015, quindi un anno dopo la realizzazione dei video, Tiziana tenta il suicidio per la prima volta. Litigò con il fidanzato, si imbottì di alcol e barbiturici ma venne salvata dal 118. Alcuni mesi dopo poi si buttò dal balcone della casa di Sergio.
In quella casa tornò anche nell’estate del 2015 per continuare la sua complessa storia con Sergio. Solo poco tempo fa era tornata a Mugnano dalla madre.
“Aveva il corpo pieno di lividi. Mi disse: Dammi del tempo, perché non è facile per me raccontare quello che ho passato”. Secondo la madre “nel filmato on line c’è la voce di un uomo, penso sia proprio il suo ex compagno. E penso che sia stato lui a pubblicarli, per costringerla a rimanere con lui”.
Tiziana aveva cercato di rimediare a tutti quei video finiti in rete. Aveva presentato denuncia penale contro i quattro uomini protagonisti dei filmati, chiamando in causa anche alcuni motori di ricerca per spingerli a cancellare le sue immagini.
L’8 agosto scorso arriva la sentenza del giudice monocratico Monica Marrazzo che accetta in parte le richieste di Tiziana ma la obbliga a pagare 20mila euro di spese processuali. Conto che in parte ha aiutato a pagare anche Sergio Di Palo. “Lei voleva solo dimenticare”, racconta tra le lacrime la madre. E per farlo si è tolta la vita.