Esistono numerosissime aule consiliari in tutto il territorio siciliano dedicate alla memoria di Falcone e Borsellino, i 2 magistrati uccisi dalla mafia nel 1992, ma non a Milazzo: dove il consiglio comunale, con 6 voti favorevoli, 3 astenuti e 7 contrari, ha respinto la mozione per intitolare l’Aula consiliare a Falcone e Borsellino. Una bocciatura che di certo farà discutere a lungo.
Secondo la maggioranza il documento è ritenuto “strumentale e demagogico” invitando la minoranza a ritirare la mozione, che alla fine è stata ugualmente votata e bocciata. “Non ero presente in aula”, ha sottolineato in una nota il primo cittadino, Formica “ma ho sentito i consiglieri e ho compreso le loro posizioni. Le battaglie contro la mafia sono una cosa seria ed i nomi di Falcone e Borsellino vanno maneggiati con cura, rispetto e piena consapevolezza”. Un’intitolazione del genere, ha aggiunto poi, “si prepara, si coinvolge la città, si apre una discussione su ciò che il cancro della criminalità organizzata ha rappresentato e rappresenta per la nostra terra. Si discute con i più giovani, con gli studenti e solo alla fine di una seria elaborazione, in maniera condivisa, si decide di impegnare la memoria di due eroi morti per difendere i siciliani e lo Stato. Il resto – ha concluso – è superficialità, esibizionismo e antimafia di facciata”.
Tra le motivazione del rifiuto, accompagnato dalla richiesta di ritirare la mozione, la lontananza delle due figure dalla politica: “Sono simboli che meritano ben altre e più significative e gratificanti proposte -ha dichiarato il consigliere Francesco Italiano– Con la politica Falcone e Borsellino non c’entrano niente, perché sono uomini di legge e non li caliamo quindi all’interno di un consesso dove c’è e si fa politica, trovando momenti alti e bassi”.
Ma l’opposizione ribatte: “Il senso di questa mozione è quello di mantenere sempre viva la memoria di due giudici siciliani valorosi, uomini dello Stato morti a causa del loro impegno profuso per sconfiggere la mafia. Un atto di riconoscimento a quello che hanno rappresentato le loro vite e le loro morti”.