Benevento – Verona è una partita molto speciale per Fabio Pecchia, attuale allenatore dell’Hellas Verona.
“L’avvocato”, questo il soprannome del pupillo di Benitez, cresciuto tra le fila del Napoli, negli anni in cui anche l’indimenticato Carmelo Imbriani vestiva la maglia azzurra. Fabio e Carmelo, compagni di squadra, grandi amici fuori dal campo, dividevano la stanza, in ritiro, in trasferta, oltre a quel sogno che accarezza il cuscino di tutti gli aspiranti calciatori.
Anche Carmelo aveva intrapreso la carriera d’allenatore, sulla panchina di quello stesso Benevento che tra poche ore scenderà in campo contro il Verona allenato da Pecchia, ma un destino ben più crudele ha troncato la carriera e la vita di Imbriani.
Pecchia non ha mai dimenticato quell’amico al quale ha voluto e seguita a volere sinceramente bene: lo ha portato con lui negli spogliatoi del Real Madrid, dove ha affisso un adesivo che ritrae l’effige divenuta l’icona di “Imbriani non mollare”, gesto ripetuto anche nl corso dell’esperienza a Newcastle.
Poteva essere la prima partita da allenatori avversari, per quei due amici, figli di un calcio diverso e assai più genuino rispetto a quello moderno. Invece, il destino, quello più beffardo e crudele, ha voluto che Carmelo assista da un luogo privilegiato al debutto in panchina del suo amico Fabio, tra le mura di quello stadio che tanto racconta e ricorda dell’Imbriani uomo e allenatore.
A poche ore di distanza dal match, Fabio Pecchia ha dedicato i suoi ricordi e le sue riflessioni al progetto “Volevo essere Imbriani”, una pellicola cinematografica ispirata alla vita di Carmelo che include testimonianze e tributi da parte di diversi personaggi del mondo del calcio. Dalle partite a carte sul lettino della sua stanza a Soccavo, fino ai goal festeggiati insieme sotto la curva: da ogni ricordo esternato da Pecchia trapela la grande amicizia che lo ha legato e che ancora lo lega a Carmelo.