L’incubo pedofilia torna a troneggiare su Caivano.
Tra le mura dello stesso comune partenopeo, finito nell’occhio del ciclone per i fatti agghiaccianti avvenuti nel palazzo degli orrori del Parco Verde e che hanno portato alla morte dei piccoli Fortuna Loffredo e Antonio Giglio, si registra l’ennesimo caso di abuso sui minori.
Una denuncia che non giunge dal Parco Verde e che con il teatro di quei macabri abusi culminati in due omicidi non ha alcun punto di contatto. La suddetta denuncia sarebbe relativa ad una vicenda, accaduta tempo fa, e portata alla luce dalla madre dei due minori vittime degli abusi di un amico di famiglia.
Le indagini sono durate nove mesi e hanno portato all’arresto del colpevole, grazie al velo di silenzio strappato dal più piccolo dei bambini, ora dodicenne, che all’epoca degli abusi aveva appena nove anni. Un trauma che persiste per il ragazzo ora preadolescente, il quale, secondo quanto dichiarato dalla madre, non vuole mai essere lasciato solo dai genitori.
L’avvocato Angelo Pisani, legale delle famiglie di Fortuna e Antonio, ha ribadito la sua percezione che quanto attualmente emerso sia soltanto la punta di un iceberg di un terribile fenomeno, che coinvolgerebbe in quanto vittime numerosi bambini, e chiede l’impegno di tutti per debellare questa piaga.
Chi sa parli: questo il monito che si solleva, perentorio, ancora una volta, affinché venga resa giustizia a quelle morti premature, a quelle infanzia violate.