Sono quattro le persone appartenenti al clan D’Ausilio, attivo nel quartiere di Bagnoli, arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli in esecuzione di un decreto emesso dalla Dda partenopea. I destinatari del provvedimento sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentate estorsioni aggravate da finalità mafiose ai danni di due imprenditori, uno del settore navale e l’altro dell’alimentare.
Nel corso delle indagini i militari hanno accertato che dopo l’arresto dei vertici, operazione che aveva scompaginato il gruppo criminale, il clan si stava riorganizzando, anche grazie all’evasione, avvenuta lo scorso 11 maggio, di un affiliato tutt’ora latitante. Il gip di Napoli ha convalidato il fermo e disposto per tutti la custodia cautelare in carcere.
Hanno tentato di estorcere denaro a due persone – il titolare di una ditta di ormeggi e un imprenditore del settore alimentare – ma sono stati bloccati dai carabinieri: si tratta di quattro persone ritenute legate al clan D’Ausilio del quartiere Bagnoli di Napoli, tra le quali figura Antonio D’Ausilio, 36 anni figlio del boss detenuto Domenico D’Ausilio, detto “Mimì o’ fregiato”.
Il fratello di Antonio D’Ausilio, Felice, 35 anni, è latitante dallo scorso 11 maggio: dopo essere uscito di carcere con un permesso ha fatto perdere le tracce.
Il provvedimento di fermo riguarda Antonio d’Ausilio, Vittorio Albano, 43 anni, Alessandro De Falco, 25 anni, e il romeno Lucian Stanica Mihai, 31 anni.