I video pubblicati sul web si diffondono spesso in modo virale, soprattutto sui social, dove in poco tempo si viene invasi da quest’ondata di condivisioni. Video di ricette, di trailer, di youtuber, di spezzoni di film, di scherzi e molti altri: tra questi, però, emergono anche un’altra categoria, quella dei video violenti, di bullismo e violenza sugli esseri più indifesi, che siano persone o animali. Questo è il caso di uno dei video pubblicati nei primi giorni di luglio dell’anno scorso.
Nel video apparivano in un giardino di una casa a Priolo Gargallo (provincia di Siracusa) due ragazze di 16 anni e un ragazzo, che ha ripreso tutto col suo cellulare, di 17 anni. Altro “attore” nolente improvvisato , un piccolo gattino randagio.
Una delle due sedicenni, residente nell’abitazione, ha afferrato con forza il gatto per la schiena, mentre il 17enne, residente a Siracusa, la incitava e riprendeva l’orribile barbarie. L’altra ragazza, invece, cercando di far leva sul buonsenso dei due, tentava di distoglierli dalla sadica impresa a cui si accingevano. A nulla è valso il suo appello.
Il povero gatto è stato crudelmente e violentemente lanciato oltre la recinzione del giardino.
Agli aguzzini non è bastato commettere l’atto, e hanno così ben pensato di mettere il video in rete, rendendo pubblica la loro “bravata”; chissà se per moda, per vantarsi, per ottenere popolarità o cos’altro. Purtroppo per loro, l’unica cosa che hanno ottenuto è stata una bella denuncia dai Carabinieri, che attraverso il video sono riusciti ad identificare gli artefici della violenza e li hanno segnalati all’autorità giudiziaria per i minori di Catania.
Così, a distanza di un anno dalla pubblicazione del video, i colpevoli sono stati riconosciuti e fermati dalle autorità. La sedicenne, con le lacrime agli occhi, ha dichiarato che il gatto, dopo averlo lanciato, era ancora vivo.