Sulla spiaggia di Scoglitti, in provincia di Ragusa, il 16 Agosto un indiano prende sulle braccia una bambina e la restituisce grazie all’intervento del padre. Solo dopo qualche giorno dal fermo, l’uomo è stato rimesso in libertà.
Ovviamente la vicenda ha scatenato innumerevoli polemiche, a partire dai genitori della piccola: “Una legge volitevole” “Questa legge mi fa vomitare“, ha detto la madre in un’intervista. “Mi trovavo sul lungomare, a risalire le scale. La bambina – ricorda la donna – era già salita con mio marito. Un’amica mi ha fatto notare che la mia bimba era in braccio a uno straniero che la teneva molto stretta a sé, con il faccino quasi sotto la sua ascella, proprio bloccata a lui. La paura è stata tanta. Ieri siamo stati risentiti, speranzosi che questa persona venisse anche solo espulsa dall’Italia. Voglio solo dire che io vomito davanti alla legge italiana. Perché ho compreso che è stata applicata proprio la legge nei minimi particolari. Ci è stato detto che non ha concluso il reato: lo dovevamo perdere di vista per poter dire che si stava portando via la nostra bambina. Si è fermato perché noi l’abbiamo fermato“.
Così, in pochissimo tempo, quello di Ram Lubhaya ( questo il nome dell’uomo ) 43 anni, è diventato un caso nazionale. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando aveva chiesto all’ispettorato del ministero di avviare gli accertamenti preliminari in merito al caso.
Ripercorrendo la vicenda: l’uomo era stato fermato dai carabinieri, ma il fermo non è stato convalidato dal sostituto procuratore di Ragusa Giulia Bisello, dopo l’interrogatorio dell’uomo, che si è concluso intorno all’1 di notte. Ascoltati anche i genitori e i testimoni. Sembra che a chiamare i carabinieri sia stato un amico dei genitori, allarmato per l’atteggiamento di Lubhay che aveva preso in braccio la bambina per non più di 45 secondi, non allontanandosi oltre 10 metri. Una versione dei fatti confermata nella loro deposizione dai genitori adottivi della bimba.
Non a caso, sulla base di queste dichiarazioni, nel rapporto inviato alla Procura di Ragusa dai carabinieri, il pm ha ritenuto di non confermare il fermo operato dai militari e di denunciare in stato di libertà l’indiano per tentativo di sequestro di persona e sottrazione di minore. Due ipotesi di reato per cui la legge non prevede la custodia cautelare. Tra l’altro l’indagato non si è mai allontanato da Vittoria (Ragusa), pur essendo senza fissa dimora.
Ad oggi la posizione di Lubhay si è notevolmente alleggerita, secondo le ultime testimonianze infatti non avrebbe commesso il fatto. L’uomo, probabilmente un po’ alticcio, quella mattina del 16 Agosto avrebbe preso in braccio la bimba, ma non si sarebbe mai allontanato.
Lubhay, che si guadagnava da vivere facendo tatuaggi in spiaggia, è al momento ospite di un centro di accoglienza di Caltanissetta, in attesa di essere comunque rimpatriato nei prossimi giorni, nonostante crescano notevolmente tutti coloro che lo credono innocente, ricordando anche che nell’estate del 2010 proprio Lubhay avrebbe aiutato un bagnino a salvare un uomo in difficoltà.