Poteva essere una strage, l’ennesima, consumatasi nel segno del credo che anima le gesta dei guerriglieri dell’Isis, ma, stavolta, la sorte ha strizzato l’occhio alle mancate vittime.
È successo a Giakarta, in Indonesia, dove un uomo è entrato con un ordigno in una chiesa a nord di Sumatra, ha piazzato la bomba mentre si celebrava una funzione religiosa, finendo per ferire se stesso e altri tre fedeli, ma senza riuscire a portare a termine la strage che aveva in mente.
Padre Albert Pandiangan stava celebrando la messa quando l’assalitore, seduto tra i fedeli, è stato sorpreso dall’esplosione dell’ordigno, che si trovava ancora nello zaino dove lo aveva occultato.
L’uomo si è alzato all’improvviso da un banco ed ha cominciato a correre verso il prete vicino all’altare, ma la bomba che aveva nello zaino non è esplosa. Lo zaino che indossava ha invece preso fuoco e l’uomo è rimasto ferito.
“C’è stata una piccola esplosione come se si trattasse di fuochi d’artificio e poi l’uomo ha tirato fuori un coltello”, ha raccontato un testimone alla stampa. L’attentatore a quel punto, ferito lievemente, ha raggiunto il sacerdote e si è avventato su di lui, ferendolo con una coltellata.
All’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno evacuato l’area e bloccato l’aggressione, nello zaino è stato trovato del materiale con il logo del sedicente Stato islamico. “La polizia – ha detto la portavoce Rina Sari Ginting – sta interrogando il colpevole e cercherà nella sua casa per accertare l’eventuale presenza di materiale per fabbricare bombe”.
L’aspirante kamikaze non è riuscito a far esplodere il suo carico di morte in una chiesa piena di fedeli durante la Messa.
Nessuna notizia per il momento sul movente del gesto. L’Indonesia è stata obiettivo di una raffica di attacchi terroristici di estremisti musulmani dalla strage di Bali nel 2002, in cui morirono 202 persone.