Come ha accolto il pareggio di Pescara? “Abbiamo la responsabilità di essere entrati in campo in maniera pigra, giocando su meccanismi che ci fanno andare in difficoltà. Abbiamo avuto una buona reazione, non siamo arrivati alla vittoria per qualche concausa, ma dopo un primo tempo così era difficile ed invece ci siamo andati vicini. L’approccio non è stato però buono. Io però al calcio d’agosto credo poco, non giocherei in questo mese, le condizioni erano al limite e di fronte c’era un avversario con entusiasmo che ci ha messo in difficoltà con la qualità. Nella ripresa abbiamo portato il baricentro nel punto usuale e non abbiamo avuto più problemi difensivi”.
M come Milan, Manolo, Mertens, Milik. Gli ultimi due titolari? “Le voci non mi interessano, io gioco con chi alleno durante la settimana. Manolo è a disposizione, s’è allenato con noi tutta la settimana e quindi non ho notizie dalla società che non sia disponibile. Lui solitamente all’inizio soffre qualcosa, ma è preso in considerazione, non è responsabilità sua il primo tempo disputato. Col Milan non sarà semplice, ho visto tutte le amichevoli, Montella gli ha dato una identità, non ha fatto una campagna acquisti eclatante, ma l’anno scorso sì e se rendono quelli possono fare bene. Sarà una gara complicata. Mertens-Milik? Vale il discorso per Gabbiadini, Milik s’è trovato catapultato in questa realtà, ma lascia intravedere buone cose”.
Sul sorteggio di Champions: “Dicevano tutti che il Porto era un avversario duro, il Benfica ha fatto 15 punti in più e quindi non capisco perchè dovrebbe essere facile il nostro girone. Sono tutti rivali campioni nei loro campionati. Anche il Besiktas è arrivato davanti al Galatasaray. Il girone non sembra aver prestigio, ma io lo reputo molto complicato e combattuto, ma in Champions è così”.
Le voci di mercato influiscono? “Nel nostro lavoro si usa spesso la parola professionista, ma è una cazzata. Le vicende si accavallano e influiscono, poi è chiaro che ci sono risvolti caratteriali dei singoli e bisogna capire”.
Con Milik e Mertens il Napoli è cambiato. Il loro ingresso è stato determinante? “Sì, ma secondo me la squadra si era già rialzata, ma hanno trovato le soluzioni per pareggiarla e forse anche per vincerla, ma la decisione finale è stata un’altra e dobbiamo accettarla. Rigore? Mi riferisco ad entrambe i rigori, anche quello su Mertens o è fallo suo o rigore”.
Occhiata di Mertens alla panchina dopo il gol. “Se Mertens pensa di condizionarmi guardandomi, che se lo scordi. Poi se fa due gol a partita, può guardarmi anche mentre faccio la doccia, mi va benissimo (ride, ndr)”.
S’è avvertita l’assenza di Jorginho? “Lo sappiamo che per noi è importante, ma nel caso specifico è chiaro che se si sale poco da dietro concediamo spazio tra i reparti e tra le linee, quindi è mancata compattezza nel primo tempo, ma non dipende da un solo avversario”.
Milik più bravo a giocare con la squadra, Gabbia più in profondità ma il Napoli raramente ce l’ha con gli avversari schiacciati. Esterni più vicini alla punta? “L’attacco della profondità diventa più facile con spazi ampi, ma alcuni l’attaccano bene anche in area, c’è anche Callejon che può farlo. Non è detto che se uno si chiude non puoi farlo, anche se è più difficile. Mertens gioca più vicino alla punta, ma bisogna vedere la copertura se in quel momento della gara ci serve più copertura o meno. Quando è entrato Mertens c’era poco da coprire, concedevamo di più alle loro ripartenze”.
Preoccupato per Pescara? “Nel calcio d’agosto non lo sono mai, ma l’anno scorso l’avremmo persa e quest’anno ci abbiamo messo una pezza”.
Col Milan c’è tutto da perdere? “Non sono d’accordo sulle aspettative differenti, l’ann oscorso hann ofatto un mercato faraonico, possono lottare per la Champions. E’ una gara d’agosto, dipenderà dalla condizione più che dalla forza delle squadre“.
Il punto di forza domani? “Aver preso una bella incazzatura dopo il primo tempo di Pescara, la squadra deve rosicarci sopra e deve fargli scattare una rabbia diversa. Sappiamo di poter far molto meglio”.
La voce di Cavani infiamma i tifosi, è un nome irreale? “Non mi interessa, io penso al Milan, non ad un giocatore del PSG. Non posso pensare ad altro, altrimenti non preparerei bene la gara. Messaggi d’amore? E’ stato qui tre anni, Napoli ti dà tanto, altri club ti possono arricchire, ma le sensazioni che uno vive qui credo siano irripetibili e quasi tutti quelli che sono stati qui avrebbero messaggi d’amore. Tifosi? Promettiamo solo di non avere più un approccio come a Pescara”.