Il Terremoto che nel cuore della notte di ieri, 24 agosto, si è abbattuto nelle province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, l’Aquila e Teramo ha le stesse caratteristiche e intensità del sisma che nel 2009 colpì l’Aquila.
Come in quel caso, anche stavolta è in corso una prosecuzione della sequenza sismica. E’ quanto emerge dallo studio redatto dal Settore sismico della Regione Toscana che ha fatto subito una prima relazione sulla base delle informazioni raccolte dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La terribile sequenza sismica, oltre alle quattro manifestazioni importanti di magnitudo 6, 5.4, 4.3 e 4.2, ha visto dalle 200 alle 300 scosse nel corso solo della prima parte della giornata di ieri. L’area colpita è peraltro tra quelle catalogate a più alta pericolosità sismica (rientra infatti in categoria 1, la prima). Ciò è dimostrato anche dal fatto che il distretto nella sua storia è stato frequentemente interessato da severi eventi sismici.
Uno per tutti, il Terremoto di Norcia del 19 settembre del 1979 che ebbe una magnitudo di 5.9.Il modello tettonico all’interno del quale si è sviluppato il sisma è quello di tipo distensivo. Cioè le placche si sono allontanate generando una frattura che poi ha provocato il Terremoto. Un fenomeno che risponde alle caratteristiche geologiche di quest’area, come anche della Toscana. Il movimento opposto, quello in cui le placche si comprimono, è tipico invece dell’area adriatica. Intanto dal settore sismica della Regione Toscana è già pronto a partire un primo gruppo dei 57 tecnici abilitati al censimento dei danni e alla valutazione degli immobili. Appena ci sarà il via libera dal Dipartimento della Protezione civile nazionale si recheranno nelle zone colpite per iniziare a monitorare gli edifici danneggiati.
Uno sciame sismico enorme dagli sviluppi imprevedibili, spiega Girolamo Milano, ricercatore geofisico dell’Osservatorio vesuviano, sezione di Napoli dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanoloogia. “Queste sono repliche che si sono verificate, si verificano e si verificheranno, non possiamo escludere terremoti della stessa energia e non possiamo dire quando e come finirà questa sequenza sismica in atto. Noi abbiamo registrato la scossa a livello strumentale e ci sono arrivate telefonate di persone che hanno avvertito la scossa ma pochissime persone, solo nei piani alti di alcuni palazzi”.
Fra le scosse di assestamento più forti quella registrata con epicentro a Perugia nel primo pomeriggio con magnitudo 4.9.