Una tragedia immane ha segnato la giornata odierna lungo le coste cilentane.Tre sub sono scomparsi durante un’immersione nelle acque di Palinuro.
Mauro Cammardella, titolare del diving club “Mauro Sub”; Mauro Tancredi, profondo conoscitore, come Cammardella, della costa e delle grotte della zona, entrambi di Palinuro; con loro, Silvio Anzola, nato a Parma, ma residente a Milano. I loro corpi sarebbero stati individuati in una grotta profonda 45 metri, anche se in acque torbide come quelle apparse ai primi soccorritori la certezza definitiva dell’avvistamento ancora non c’è. Sono morti, scuotono la testa i nuclei impegnati nelle difficilissime operazioni in acque profonde, anche se le ricerche proseguono senza sosta e c’è chi coltiva ancora una flebile speranza. Quella speranza emersa in serata, dopo lunghe ore di ricerca, nelle parole del sindaco di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola, e del capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, Gerardo Biraglia: “All’interno della grotta c’è una bolla d’aria nella quale i tre potrebbero essersi rifugiati, quindi potrebbero essere ancora vivi”. Ma i soccorritori non hanno trovato alcun riscontro, fino a quando, al sopraggiungere del buio, le attività sono state sospese fino all’alba.
I tre sub scomparsi si trovavano a decine di metri di profondità, nei pressi di Punta Jacco, sembra nella cosiddetta “Grotta della Scaletta”. Una tragedia analoga si verificò quattro estati fa in un altro punto non lontano della costa di Palinuro: allora le vittime furono quattro.
I tre si erano immersi alle 10 e da allora non si erano avute più notizie. Con loro c’erano altri nove sub, che sono regolarmente rientrati. Il gruppo si era impegnato in un’immersione “in parete” lungo il cosiddetto costone “del Ribatto”, nei pressi di Cala Fetente. Le condizioni del mare erano molto buone. Secondo l’esperto Davide Gallo, la tragedia potrebbe essere stata causata da un errore umano. Appena si è avuta la sensazione che qualcosa di grave poteva essere accaduto, una piccola folla si è radunata sul molo: c’erano anche il pm Palumbo e il sindaco di Centola, il comune in provincia di Salerno di cui Palinuro è una frazione, insieme a familiari e amici dei tre sub.
Nell’area, considerata la presenza di diverse grotte sommerse, è stato disposto l’intervento degli specialisti speleo-sub del Comando dei vigili del fuoco di Roma. Impegnati nelle ricerche anche i sommozzatori del Comando di Napoli. Sul molo scene di disperazione, i familiari hanno sperato fino all’ultimo che i sub potessero essere recuperati vivi, e le parole del sindaco hanno alimentato questo stato d’animo. Cammardella, secondo quanto si legge sul sito della Mauro Sub, è “istruttore Padi, Cmas e Dan, svolge l’attività subacquea con grande passione, professionalità ed infinita pazienza, profondo conoscitore dei fondali e delle grotte di Capo Palinuro, ove s’immerge tutti i giorni dell’anno, anche nei periodi più freddi. Si avvale di un Team di istruttori e guide specializzati in grotta, tutti accomunati da una grande passione per il mare“. Anzola, una delle vittime, appena pochi giorni fa aveva accompagnato la figlia nel suo “battesimo del mare”.
I tre erano partiti stamattina da Palinuro con una barca del Centro diving Mauro Sub, il cui titolare era Mauro Cammardella, a bordo della quale c’erano dodici persone. Una volta arrivati alla grotta, i sub si sono divisi in sottogruppi: solo Mauro Cammardella, Mauro Tancredi e Silvio Anzola sono andati in quello che è considerato il punto più pericoloso e profondo. “Non ci siamo accorti nulla perché abbiamo seguito un percorso diverso – ha raccontato uno degli altri sub – solo quando siamo tutti risaliti e ci siamo resi conto della loro assenza è stato lanciato l’allarme dalla barca”.