L’ennesima vicenda che narra di un giornalista “violentemente redarguito” affinché giungesse a rivedere il suo modo di “fare informazione”, si è consumata ad Acerra.
Nino Pannella, cronista del “Roma” da Acerra, è stato minacciato: a darne notizia è il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, autentico termometro compenetrato nel tessuto campano e puntualmente pronto a rilevare minacce ed atteggiamenti che rischiano di ostruire la libertà di stampa.
“Gli hanno intimato a chiare lettere di non scrivere più di affari di camorra per non “far dispiacere” i banditi di turno. – si legge nel comunicato – Sul caso stanno indagando i carabinieri e ci auguriamo che individuino al più presto gli autori delle intimidazioni. Ma le minacce, becere come chi le ha pronunciate, non metteranno il bavaglio a nessuno. Nino, come tanti altri giornalisti minacciati, non è solo.”
In effetti, gli organismi preposti alla tutela della libertà di stampa, già da diverso tempo, al cospetto di episodi analoghi, per rilanciare l’importanza del proseguo del lavoro dei cronisti minacciati e al contempo sottolineare la coesione e la solidarietà di colleghi ed addetti ai lavori, al cospetto di tali vicende, hanno dato vita a un’importante iniziativa: “I pezzi da Acerra continueranno ad essere pubblicati, e da oggi porteranno la firma di tanti altri giornalisti, quelle del segretario generale e del presidente della FNSI Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti, quelle del segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, di Sandro Ruotolo, costretto a vivere sotto scorta e da sempre in prima linea per la libertà di stampa, del consigliere nazionale della Fnsi Gerardo Ausiello e di tanti, tanti altri. Siamo un esercito, nessuno può limitare il diritto di informare e di esserti informati.”