Una notte di terrore per gli abitanti di una palazzina di tre piani sita nel quartiere catanese di San Giorgio, dove un uomo di 38 anni, Antonino Torrisi, ha scatenato un putiferio con un arma da fuoco detenuta illegalmente.
La vicenda è iniziata in famiglia: era scoppiata una lite famigliare per cui ancora non sono stati chiariti i motivi, il padre di Torrisi avrebbe tentato di essere riconciliante e di porre termine alla discussione, ma il 38enne, in preda al furore e alle turbe psichiche, ha afferrato un coltello da cucina e lo ha ferito al collo. Le urla hanno scatenato le reazioni dei vicini che si sono precipitati a controllare; Torrisi avrebbe allora impugnato un fucile detenuto illegalmente, una calibro 10 a pallini con matricola abrasa, e avrebbe fatto fuoco, colpendo tre vicini. Fortunatamente né il padre, né i vicini hanno riportato ferite gravi e sono stati prontamente medicati in ospedale.
Gli uomini della Polizia di Stato, dopo aver ricevuto una chiamata in cui venivano avvertiti di urla e spari, si sono precipitati sul luogo; qui hanno trovato Torrisi asserragliato all’interno del secondo piano della palazzina. All’esterno erano riuscite a fuggire la moglie e una delle due figlie della coppia, mentre la seconda figlia, una minore di 16 anni, si trovava ostaggio del padre nella palazzina e se ne potevano sentire le urla per il panico. Gli agenti di polizia hanno aspettato che la ragazzina riuscisse ad allontanarsi dall’uomo in un’altra stanza per poi fare fuoco verso di lui attraverso una finestra, colpendolo alle gambe. Torrisi è stato poi arrestato e trasportato all’ospedale, dove è piantonato dagli uomini della polizia.
L’uomo, secondo i dati delle autorità, aveva già dei precedenti penali di qualche anno fa per furto, soffriva di depressione e aveva perso il lavoro da 13 anni. Ora è accusato di tentativo di omicidio plurimo e detenzione di arma da fuoco illegale.