Ieri mattina a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, è avvenuto il brutale omicidio di Beldev Kaint, un 53enne di origini indiane. L’uomo è morto in seguito alle percosse ricevute a colpi di mazza.
Subito è stato individuato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Caserta e del Commissariato di Sessa Aurunca il colpevole del delitto: il nipote della vittima, un giovane 20enne di nome Gaurav Kaint. Il ragazzo è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Caserta a Fondi, in provincia di Latina.
Durante l’interrogatorio il ventenne ha raccontato di essere arrivato in Italia da pochi giorni, raggiungendo lo zio che lo ha ospitato a Sessa Aurunca. I due avrebbero però iniziato a litigare per via di una disputa patrimoniale riguardante un immobile di famiglia in India; la lite è divenuta sempre più violenta, fino a quando il giovane non ha iniziato a colpire in testa, con una spranga, lo zio, causandogli inevitabilmente la morte.
La polizia ha rinvenuto, durante il sopralluogo nei pressi dell’abitazione a Sessa Aurunca, e posto sotto sequestro la sbarra di ferro che Gaurav Kaint ha utilizzato contro l’uomo. Il ventenne è stato quindi fermato dalle autorità giudiziarie e trasportato al carcere di Latina.
Una storia che mostra come, talvolta, di fronte ai bene materiali, vengano meno quei legami di sangue o di amicizia che legano le persone, e spingano quest’ultime ad azioni così cruente ed empie come l’uccisione di un altro uomo. L’avidità umana è anche questo: l’allontanamento da quei valori che sono alla base dei rapporti umani; la bestialità che dirompe in un impeto, in una furia, che ha come unico obiettivo il possesso, la proprietà; un istinto feroce che parte da una concezione quasi animale di dominio e territorio.