E’ in corso a Napoli, da stamattina alle 9, la protesta dei docenti della Primaria che lamentano malfunzionamenti nelle operazioni di mobilità.
Ad organizzare la manifestazione che sta avendo luogo in piazza del Plebiscito, gli stessi docenti, nelle cui vite si ripercuotono gli effetti deleteri delle operazioni di mobilità.
Sono scesi in piazza con le famiglia al seguito: mariti, mogli, figli, destinatari a loro volta delle situazioni di estrema difficoltà e precarietà che contraddistinguono le performance lavorative del congiunto docente, svilendo la loro professione di dignità e serenità.
Il problema non è l’esodo, ma la trasparenza. Migliaia di lavoratori invadono le sedi dei sindacati e vogliono risposte. Non contestano il fatto di dover andare via, ma il fatto che non si sappia con quali regole siano state fatte le operazioni di mobilità.
Ieri i sindacati hanno presentato migliaia di casi al Ministero per i quali si sospetta un malfunzionamento. Ma il Ministero insiste che il tutto è andato correttamente. Insomma, un tira e molla che vede lavoratori stritolati da un algoritmo.
Esigere che venga reso noto il funzionamento dell’algoritmo, non è solo un diritto dei docenti, ma di tutti collo che rivendicano che operazioni similari avvengano con trasparenza e limpidità, nel rispetto delle regole e delle vite umane in ballo.