Le baby-doccia: una delle figure più controverse, emblematiche e chiacchierate, figlie del terzo millennio, completamente assopite da consumismo e desiderio compulsivo di apparire rispetto ad “essere”.
Le baby-doccia rappresentano uno degli stralci più eloquenti dell’aridità di valori pericolosamente peculiare delle nuove generazioni, sempre più spregiudicate e avvezze alla trasgressione, a tutti i costi, a ogni costo.
Le chiamano baby-doccia e sono le adolescenti che praticano sesso nei bagni della scuola durante il cambio d’ora, tra una lezione e l’altra, tra un quaderno a righe e uno a quadretti, infilano un rapporto sessuale.
Uno al giorno, con la stessa “doverosa” abitudinarietà con la quale, quotidianamente, ci si fa una doccia, per l’appunto.
Basta rispondere al messaggio con il seguente testo: “sss” inviato dal ragazzo di turno e indicare a quale cambio d’ora incontrarsi.
E “il gioco” è fatto, perché di gioco si tratta.
Niente soldi, né ricariche telefoniche né regali costosi e griffati, come avveniva nel caso delle baby-squillo, le baby-doccia praticano sesso per ammazzare la noia che dilaga tra i banchi di scuola e tenersi al passo con la moda del momento.
Lo spiega bene una delle più navigate e convinte sostenitrici di questa corrente di pensiero, iscritta al terzo anno di liceo, in un comune dell’entroterra vesuviano. Già, perché il fenomeno delle baby-doccia dilaga tra le mura della Campania.
“La prima volta che l’ho fatto avevo 14 anni, quasi 15… è così che ho perso la verginità. Il più delle volte i ragazzi chiedono un rapporto orale, è raro che si arrivi direttamente al rapporto completo. Anche perché il tempo a disposizione non è tanto e, a loro dire, il rapporto orale è più eccitante. Non è vero che lo fai per noia: io ho iniziato perché al cambio d’ora mi intrattenevo a parlare con le ragazze della classe di fronte alla mia che erano più grandi ed erano molto popolari, proprio perché sapevano come far divertire i ragazzi. Le accompagnavano sempre a casa all’uscio di scuola, il sabato sera andavano sempre a prenderle ragazzi in scooter o che avevano già la macchina, andavano a ballare e venivano sempre invitate alle feste più in voga. È il sogno di ogni ragazza fare questa vita e vedersi accettate ed ammirate. Quando mi parlarono di questa “moda” mi resi conto che se mi scandalizzavo avrei fatto la figura della ragazzina e sarei diventata lo zimbello della scuola, allora mostrai curiosità ed ebbi la furbizia di non propormi, ma di aspettare che fossero loro a chiedermi se volevo entrare nel giro, perché mi fu chiaro che quello Er il mio pass d’ingresso per entrare a far parte del loro mondo. Facevo sempre più domande e manifestavo ammirazione per le loro gesta. Un giorno, una di loro, mi chiese se volevo andare ad un appuntamento al posto suo e subito accettai. Anche se non immaginavo che avrei perso la verginità. Appena entrai in bagno, quel ragazzo mi sbottonò il pantalone, mi mise faccia al muro e mi penetrò. Durò non più di due minuti, non so neanche se avesse il preservativo. Così ho perso la verginità, con un ragazzo che nemmeno conoscevo e che quando incrociavo nei corridoi nemmeno mi salutava. E non mi pento neanche di averlo fatto: la maggior parte delle mie coetanee che perdono la verginità “per amore” stanno male per mesi quando la storia finisce. Si attribuisce troppa importanza alla prima volta, alla fine come tutte le cose che devi imparare a fare, non sa di niente. Per me il sesso è diventato un rituale, proprio come mangiare e fare la doccia. Nel weekend, quando qualcuno ha casa libera, si organizzano feste a base di alcool e giochi a sfondo sessuale. A volte è capitato che sono stata anche con più ragazzi diversi nell’arco di una serata, ma non contemporaneamente, anche se c’è chi lo fa. Durante le feste, si fanno giochi che prevedono penitenze: se vinci, puoi scegliere tu con chi stare, se perdi, decide il gruppo.
Non ho mai frequentato un ragazzo in maniera tradizionale, tipo uscirai per andare al cinema o fare una passeggiata insieme, scambiarsi sms di buongiorno e buonanotte e cose così, anche perché chi si fidanza esce dal giro, subentrano gelosie che portano ad allontanarti dagli amici, anche se qualche ragazzo continua a concedersi “la sveltina” con le baby-doccia all’insaputa della ragazza. È come una droga della quale non riesci a smettere di farti. Questo vale sia per la ragazza che per il ragazzo e non vorrò mai rischiare di perdere quello che ho ora per un ragazzo… Che cosa ho ora? Mi sento accettata da un gruppo e posso primeggiare sulle ragazze più piccole come hanno fatto le mie amiche con me, mi sento desiderata e sensuale, com’è giusto che sia per un “oggetto sessuale” e questa vita trasgressiva, ma vissuta nell’ombra e nel silenzio è davvero eccitante. Mi piace, mi fa stare bene.
Che sarà di me quando andrò all’università?
Più cresci, più libertà ed indipendenza acquisti e più aumentano gli sfizi che puoi toglierti e le stravaganze che puoi concederti.”