Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una misura cautelare nei confronti di quattro indagati, tutti fortemente indiziati di aver rubato oltre 170 oggetti di pregiato valore archeologico per rivenderli al mercato illegale.
Gli oggetti di valore recuperati e sottoposti a sequestro sono di notevole interesse storico, appartenenti a varie epoche che vanno dal I-II secolo d.C.al VIII-VI secolo a. C. tra cui una lucerna in terracotta rubata il 14 gennaio di quest’anno, e 24 tra anfore decorate, testine in terracotta e vasetti, per un valore di circa 500mila euro. Gli oggetti sono stati sequestrati in attesa di essere affidati alla Soprintendenza per accertamenti.
L’attività investigativa ha avuto inizio alla fine di gennaio, a seguito della denuncia di un furto perpetrato nel Museo Archeologico di Teano. Così le indagini si sono protratte per alcuni mesi, attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e pedinamento degli indagati, acquisizione di riprese visive con sistemi di videosorveglianza, ed infine mediante perquisizioni.
In particolare una perquisizione è stata effettuata a casa di Armando Area, dove sono state ritrovate una lucerna in terracotta, sottratta illegalmente il 14 gennaio 2016, e 24 elementi di interesse dei beni culturali, tutti risalenti a varie epoche storiche che vanno dal IX-VIII secolo avanti Cristo fino al I-II secolo dopo Cristo.
Inoltre si è accertata la commissione di vari furti commessi nel Comune di Teano, nonché presso abitazioni ed esercizi commerciali, che hanno permesso il parziale recupero della refurtiva tra cui motoseghe ed attrezzatura varia utilizzati in agricoltura.
E’ stato merito delle indagini svolte dalle forze dell’ordine dunque, se è stato possibile ad oggi recuperare oltre 170 oggetti di interesse storico per un valore di circa 500 mila euro.