Una particolare avventura ha vissuto un ragazzo di 23 anni nella notte tra il 25 e il 26 luglio nella Cattedrale del Duomo di Milano.
Il ragazzo, che si trovava lì nelle vesti di turista come constatato anche dalla polizia la mattina del 26 luglio, è rimasto bloccato nella Cattedrale per tutta la notte e si sarebbe addormentato sul tetto del Duomo per non creare inutili allarmismi come dichiarato da lui stesso. Tutto è avvenuto per un incidente, il ragazzo stava visitando la Cattedrale durante l’orario di apertura al pubblico e prima di uscire si è diretto al bagno. In questo frangente gli uomini della vigilanza privata della Veneranda Fabbrica hanno ispezionato il Duomo e credendolo vuoto hanno chiuso le vie di accesso e uscita, bloccando il 23enne all’interno del palazzo.
Una vicenda che potrebbe apparire simpatica da un certo punto di vista, ma che in realtà svela come la sorveglianza non sia abbastanza efficace per prevenire simili incidenti e quindi come possa essere semplice prendere di mira il Duomo anche per possibili attentati terroristici. Tra l’altro non è la prima volta che accade un incidente simile, già un uomo, Maurizio Di Palma, era rimasto tempo fa all’interno della struttura per poi paracadutarsi giù dalla cima la mattina successiva.
La falla nel sistema di sorveglianza è evidente, per questo motivo La Veneranda Fabbrica ha deciso di fare richiesta alla questura per ottenere un aiuto “indispensabile” per la sorveglianza del Duomo, soprattutto per quanto riguarda i sopralluoghi degli ambienti prima della chiusura.
Il questore di Milano Antonio De lesu ha dichiarato in seguito alla richiesta:
“Stiamo valutando attentamente tutto il sistema sicurezza della Cattedrale di Milano, dalla vigilanza interna alla videosorveglianza, a quella esterna che compete a noi e che è capillare. Noi siamo presenti all’esterno assieme ai militari e nessuno può entrare con oggetti pericolosi perché i controlli sono serrati. Ma verificare le presenze di turisti è compito della vigilanza interna”.