Poco più di un anno fa, il 5 luglio 2015, la città di Napoli è stata sconvolta dalla perdita del giovane Salvatore Giordano, il 14enne che perse la vita in seguito allo schiacciamento del torace e al trauma cranico dovuto alla caduta di alcuni calcinacci da un edificio in via Toledo.
La vicenda aveva colpito molto tutta la popolazione napoletana, sia per il dolore della morte della giovane vittima, sia per il fatto che edifici pericolanti fossero lasciati all’incuria, senza alcun controllo da parte di nessuno. All’epoca la procura aprì un’inchiesta per stabilire se i colpevoli di questa negligenza fossero i privati che all’interno dell’edificio avevano uffici oppure del Comune o della Sovrintendenza. Un’inchiesta andata avanti per mesi, senza mai chiarire del tutto chi fosse il responsabile della manutenzione dei puttini e del cornicione del palazzo.
Alla fine sembra che tutto questo non sia servito a nulla: a distanza di un anno i calcinacci di Galleria Umberto continuano a cascare giù per strada mettendo a repentaglio la vita dei passanti.
Proprio nel punto in cui Salvatore Giordano fu colpito, nei giorni passati, sono piovuti giù di nuovo, per ben due volte, i calcinacci del palazzo. Questa volta fortunatamente non c’è stata alcuna vittima, ma ci si domanda come sia possibile che dopo il tragico incidente del 14enne di Marano ancora non sia stata effettuata una manutenzione come si deve, salvaguardando sia il palazzo che la vita delle persone: quante vittime occorrono prima che si inizi a fare qualcosa di concreto?
A dare l’annuncio di questi nuovi crolli è stato il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli che ha dichiarato in proposito:
“Ora basta, se non mettono in sicurezza e ristrutturano i palazzi si passi all’esproprio. Solo per caso non stiamo piangendo un’altra vittima innocente ma i nuovi crolli di calcinacci che ci sono stati oggi pomeriggio, nello stesso posto in cui fu colpito e ucciso Salvatore Giordano, sono la prova che le nostre preoccupazioni per la sicurezza della Galleria Umberto di Napoli e per tanti altri edifici del centro storico erano e sono fondate. Così come confermato da uno dei commercianti della zona i calcinacci, provenienti da uno dei puttini che abbelliscono l’ingresso della galleria, sono caduti proprio nello stesso punto del marciapiede dove fu colpito Salvatore e, dopo qualche minuto, c’è stato anche il crollo di alcuni calcinacci dal palazzo di fronte. Bisogna costringere i proprietari a intervenire radicalmente e, qualora continuino a perdere tempo o a fare solo operazioni di facciata, si trovi il modo per espropriarli così si potrà procedere ai lavori e usare poi gli immobili acquisiti al patrimonio comunale o comunque pubblico per fini pubblici, di certo non si può continuare a rischiare la vita delle persone in questo modo”.