La rinascita del Teatro Trianon è ad un passo dal concretizzarsi. Finalmente il “Teatro del Popolo”, ubicato nel centro storico di Napoli, in piazza Vincenzo Calenda, allo sbocco di Forcella e in prossimità di Castel Capuano e dei Decumani tornerà ad essere presidio di cultura teatrale e musicale e la sua direzione sarà affidata a Nino D’Angelo.
Nei gironi scorsi, dopo circa un anno di trattative tra il cantante partenopeo e il Presidente della Regione De Luca, D’Angelo ha sottoscritto un contratto triennale facendo ripartire la storia del Trianon laddove si era arenata con il suo licenziamento,la successiva gestione fallimentare e la chiusura della sala.
La riapertura del Trianon, struttura di 630 posti denominata patrimonio dell’Unesco, è prevista per novembre prossimo non appena saranno terminati una serie di lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza della sala.
Il neodirettore, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, ha dichiarato: “Voglio ripartire esattamente da dove avevo finito. Faccio finta che tutti gli anni che sono venuti dopo la mia direzione non ci siano proprio stati. Anche perché, diciamo la verità, non ci sono stati.Il teatro di Forcella è il teatro del popolo, della gente. E questo deve ridiventare. Hanno fatto di tutto per affossarlo e ci stavano riuscendo, ma ora abbiamo un’altra possibilità. Io non sono nato qua ma a San Pietro Patierno. Forcella, però, mi ha adottato e io ho adottato Forcella”.
Per quanto riguarda il cartellone D’Angelo ribadisce: “Non ci sono i tempi tecnici per allestire una stagione vera e propria ,né so ancora di quanti soldi disporrò per reclutare gli artisti. Una prima importante fetta di fondi, 600mila euro, è andata giustamente a coprire gli arretrati degli stipendi dei lavoratori. Ho avuto rassicurazioni sul fatto che potrò contare su piccolo budget, ma devo incontrare di nuovo il cda. L’importante è ora non perdere quest’anno. Qualcosa m’inventerò.”
Il futuro teatro Trianon nei progetti di D’Angelo sarà:”… un teatro con un forte carattere sociale. Aperto di pomeriggio per laboratori dedicati ai ragazzi. Immagino, poi, dei lunedì per ricordare i grandi della canzone: Sergio Bruni, Mario Merola, Giuletta Sacco, una specie di lezione-spettacolo. Metterei la pomeridiana mercoledì o martedì quando di sera gioca il Napoli. Voglio portare in sala vecchietti accompagnati magari da volontari e giovani.”
Infine conclude:”Io non sono il direttore del San Carlo. Il Trianon ha lo stesso destino dei ragazzi che nascono oggi a Scampia e Secondigliano, per farcela devono faticare più degli altri. Mi somiglia: il Trianon è il Nino D’Angelo dei teatri. Prima di ottenere qualcosa deve soffrire assai…ma poi vince ed è pure più simpatico degli altri perché è la gente stessa che lo sostiene”.