L’uso terapeutico della cannabis è legge. Almeno per la Regione Campania.
L’approvazione storica è giunta al termine di un lungo dibattito nell’aula del consiglio regionale, ma è stato grazie ai voti delle opposizioni che si è riusciti a dare il via libera al provvedimento. Centrodestra e Movimento Cinque Stelle hanno garantito il numero legale di fronte all’assenza di molti consiglieri della maggioranza.
Lo stesso governatore Vincenzo De Luca ha lasciato l’aula dopo un durissimo scontro con Caldoro sul nuovo regolamento per le auto blu che estende l’utilizzo delle vetture di servizio anche ai 13 consiglieri di De Luca.
Da questo momento, i farmaci realizzati con la cannabis potranno essere coperti dal servizio sanitario regionale. Fino ad oggi chi era costretto ad usufruire di questi medicinali doveva pagarli interamente di tasca propria.
Migliorare la terapia del dolore e alleviare, ove possibile, il peso delle cure per i malati terminali. La Campania si dota della legge sull’uso terapeutico della cannabis e mira a dare una risposta “alle esigenze dei tanti malati affetti da patologie neurodegenerative. La legge, condivisa da tutte le forze in Consiglio regionale, prevede la sottoscrizione di accordi con le università campane ed è prevista una clausola di valutazione per verificare l’effetto applicativo della cannabis nella terapia del lavoro. Ci sarà anche un Comitato tecnico scientifico che avrà il compito di diffondere la conoscenza dei vari impieghi e degli effetti della cannabis.
Toccherà sempre al Comitato formare e aggiornare periodicamente gli operatori sanitari e provvedere alla realizzazione di progetti di ricerca per le cure palliative e per la terapia del dolore. Per il 2016 la normativa sarà finanziata con un fondo di 500 mila euro di fondi regionali.