Oggi pomeriggio, tre giovani sono stati feriti in un agguato, in via Manso.
I tre sono rimasti coinvolti in una sparatoria che ha portato al ferimento di due giovani, mentre il terzo è stato accoltellato.
Si tratta di Giuseppe Gambardella, 24 anni, pregiudicato, raggiunto da almeno due colpi d’arma da fuoco è quello che versa in condizioni più gravi; Mario Russo, 19 anni, incensurato e Giuseppe Zanga, 19 anni.
Gambardella, stando alle prime ricostruzioni, risulterebbe contiguo al clan Sibillo, balzato agli onori della cronaca come “la paranza dei bimbi” di Forcella, ovvero, il gruppo di giovanissimi ribellatosi ai capi dei vecchi clan egemoni nel centro storico cittadino, dando luogo ad una sanguinaria faida di camorra per il controllo delle attività criminali, non solo nel centro storico di Napoli.
Una guerra che l’estate scorsa cosparse di sangue e terrore le strade della città e che portò all’uccisione di Emanuele Sibillo prima e all’arresto di suo fratello Pasquale, dopo diversi mesi di latitanza. Nonostante la precoce uscita di scena dei fratelli Sibillo, considerati i leader della paranza, nonché i fautori di questa violenta ondata di criminalità in “versione Young”, unitamente ad una serie di arresti culminati in pesanti condanne per molti esponenti del clan, i “baby-boss” continuano a voler cercare di ritagliarsi un posto di rilievo all’interno del contesto criminale partenopeo.
L’agguato di oggi si è consumato nel quartiere Mercato, più popolarmente noto come “il rione delle case nuove”, soprannominato così, poiché nel 1890 furono realizzate delle palazzine di edilizia popolare nell’area compresa tra il Borgo Loreto, corso Garibaldi e corso Arnaldo Lucci.
Si tratta della municipalità che funge da anello di congiunzione tra l’area industriale e il centro storico: la zona più “borderline” della città.