Abbiamo già parlato del successo di Pokémon Go tra i giovani e non, un successo a livello globale senza eguali, tanto che, secondo Google Trends, l’app è più ricercata del materiale per eccellenza più cliccato sulla rete: il Porno.
Proprio da questo successo nasce l’inziativa dei bambini siriani diffusa su Twitter dall’organo di comunicazione delle forze rivoluzionarie siriane: una serie di foto che ritraggono i bambini siriani, che ogni giorno sono costretti a vivere il dramma della guerra civile, lanciare un appello a tutto il mondo, stringendo tra le mani un cartello con il disegno di un pokémon e con la scritta in arabo “Trovateci e Salvateci”.
Il riferimento all’app è lampante e contiene un messaggio molto profondo: togliete gli occhi dal cellulare, smettetela di far finta che vada tutto bene, non ignorate quanto sta succedendo qui solo perché vi sembra che ciò che ci accade non vi riguardi, non abbandonateci. Un accorato appello che si può leggere anche nei volti di questi bambini dall’aria stanca e provata, privati della felicità e dell’ingenuità tipica dell’infanzia per essere trasportati in un mondo fatto di privazioni, sacrifici, paura, terrore, povertà e sofferenza. Un mondo dove non si può parlare di vita, ma di sola sopravvivenza.
La guerra civile tra le forze fedeli a Bashar al Assad e i ribelli in Siria imperversa da cinque anni e sono 450mila le vittime, di cui molti bambini, di questo conflitto. Attualmente l’Unicef ha stimato che circa 350mila bambini si trovano intrappolati nella città di Manbij e nei dintorni, dove nelle ultime settimane la situazione ha subìto un drastico incremento delle violenze con circa 2300 vittime. Il rappresentante dell’Unicef in Siria, Hanas Singer, ha dichiarato a riguardo:
“Questa settimana in Siria, più di 20 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Manbij e un ragazzo di 12 anni è stato brutalmente assassinato ad Aleppo. Secondo i partner sul campo delle Nazioni Unite, le famiglie del villaggio di al-Tukhar, vicino Manbij, a 80 chilometri ad est di Aleppo, si preparavano a fuggire dal villaggio quando sono iniziati gli attacchi aerei. Questi terribili episodi rendono ancora più chiare alle parti in conflitto le loro responsabilità condivise di rispettare le leggi internazionali umanitarie che proteggono i bambini in guerra. Deploriamo ogni forma di violenza e sollecitiamo tutte le parti in conflitto in Siria a fare ogni sforzo per evitare la perdita di civili. Non importa dove si trovano in Siria o sotto quale potere vivono. Assolutamente nulla giustifica gli attacchi sui bambini. Tutte le violenze contro i bambini devono immediatamente terminare.”