Un’emergenza che si protrae da più di 48 ore: dalle fauci del Gigante Buono continua a divampare una fitta nuba di fumo.
Una colonna di fumo alimentata da fiamme che non vogliono saperne di dare tregua all’area verde di una delle riserve naturali più preziose ed estese non solo della Campania, ma dell’intera nazione.
Una nube ben visibile dalle abitazioni di diversi comuni del Vesuviano, come Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Boscotrecase e Boscoreale.
La nuova cartolina di Napoli che vede il celeberrimo golfo contornato dalle nubi bianche alimentate dai roghi, sta facendo il giro del mondo, affiancata da commenti che sottolineano “la vergogna” insita in queste immagini.
Una sciagura tutta nostra, in perfetto stile “Made in Italy” e che inequivocabilmente sembra esser figlia di quella mentalità capace di disseminare distruzione e disperazione in ogni luogo e a qualsiasi costo.
L’artefice dell’incendio di matrice dolosa sarebbe un uomo di mezza età che avrebbe appiccato le fiamme in quattro diversi punti della riserva naturale vesuviana, in contemporanea, giusto per rendere più difficile la vita agli uomini impegnati da giorni per domare le fiamme.
Perché?
Questo il quesito che rimbalza con insistenza sui social, sulle bocche e nella mente di tutte le parti coinvolte e che, da incessanti ore, vivono autentici attimi di apprensione. Il vento sta ravvivando nuovamente i focolai spenti sulle pendici del Vesuvio e sta dando nuova forza all’incendio che da qualche giorno sta tenendo in apprensione gli abitanti di diversi comuni della zona. In un primo momento si era ritenuto che le fiamme fossero sotto controllo. Le squadre di terra del servizio anti incendio regionale stanno risalendo il versante per individuare ed estinguere i roghi mentre continua, incessante, l’azione degli elicotteri che ora attingono direttamente da alcune vasche d’acqua allestite nel campo sportivo del comune di Terzigno, costantemente alimentate da allacci alla rete idrica realizzati dalla Gori.
Numerosi i post pubblicati dai cittadini sui social network con video, foto e commenti di denuncia e preoccupazione.
“La dimostrazione che chi non AMA il proprio paese stupra le bellezze del nostro territorio! VERGOGNA”
“Come siamo arrivati a tutto ciò…perchè???! Come mai non hanno mosso le chiappe prima Come mai i soccorsi non sono arrivati già lunedì pomeriggio alle prime fiamme?! Perchè?? Tutto questo è accaduto per dei bastardi che non hanno rispetto, passione e amore per la propria terra!! Non si capisce se è una cosa tutta organizzata una disgrazia.. o qualche bravata di qualche figlio di m***a?… In tutto questo casino mi sorgono solo poche parole…abbiamo perso l’unica zona più recuperabile del nostro paese… Abbiamo perso tutto con ciò non ci rimane che piangere sui vecchi ricordi che abbiamo sulla nostra vecchia Terzigno..”
Rabbia, sconcerto, desolazione, apprensione: sentimenti contrastanti che alimentano gli animi dei cittadini dell’entroterra vesuviano con la stessa intensità con la quale le fiamme divorano alberi, terreno, piante ed erba, rendendo il clima pesante e irrespirabile.