Pasquale Petrolo, più noto come “Lillo” e soprattutto per essere uno dei due componenti del duo comico Lillo & Greg insieme a Claudio Gregori.
Un’anima camaleontica e dallo spiccato spessore artistico: attore, umorista, regista, autore, cantante, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e fumettista italiano.
Nell’immaginario collettivo, Lillo Petrolo è soprattutto una figura goliardica, dispensatrice di quella satira genuina puramente “Made in Italy” capace di regalare sane risate.
Tuttavia, una volta svestiti i panni dell’attore, Lillo è un uomo acuto e molto sensibile che sa raccontare il cinema e tutto quello che ruota intorno a questo mondo con sincera lungimiranza.
Presente all’Ischia Film Festival, il festival dedicato alle location cinematografiche, in veste di membro della giuria, Lillo Petrolo ha espresso il suo punto di vista in merito al sempre vivo dibattito relativo alla rappresentazione cinematografica di Napoli:
“Per quanto riguarda il cinema, Napoli è al centro dell’attenzione soprattutto per “Gomorra”, una serie che sta avendo molto successo e che ha innescato una concitata diatriba. Ritengo che non sia giusto rappresentare Napoli solo così, ma che non ci sia niente di male nel raccontare quello che dal punto di vista cinematografico si può definire un “gangster movie”. Come “Casinò” che raccontava tutte le brutture legate al mondo di Las Vegas, piuttosto che le pellicole più che datate che narrano le gesta di Al Capone.
Dal punto di vista cinematografico, “Gomorra” è un prodotto più che accettabile. È negativo che non si veda altro: Napoli è una città con un cuore pazzesco, così come la sua gente, sarebbe bello lasciarlo emergere con un film o un documentario. Penso ad esempio a “Passione” di Torturro, un lavoro pregevole che, però, non ha ottenuto il risalto che avrebbe meritato.
Napoli è una città magica e, in quanto tale, molto cinematografica, pertanto il cinema potrebbe, anzi, dovrebbe sfruttarla di più. Anche perché chi non conosce assolutamente Napoli, rischia di pensare che sia solo quella che appare in “Gomorra”. Tuttavia, pensando alla serie tv su Escobar che sta avendo molto successo, allo stesso modo, lo spettatore potrebbe essere indotto a pensare che la Colombia è solo quello. A mio avviso, è un’associazione di fatti e pensieri che appartiene a persone poco colte, è troppo estremo e qualunquistico pensare che certi luoghi siano solo quello che si vede nelle riproduzioni cinematografiche.”
I Ragazzi e l’emulazione dei personaggi malavitosi che appaiono nelle pellicole cinematografiche ispirate alla malavita, un fenomeno in sensibile ascesa: “Per come viene puntualmente riprodotta la vita criminale sui set cinematografici, il messaggio che passa dovrebbe essere percepito negativamente dai ragazzi. Alla fine, i boss, sono tutti perdenti: perdono tutto, la famiglia, la vita.
Quella del malavitoso è una figura che piace e che in qualche modo affascina, come l’Al Pacino di Scarface. Questo fa parte del cinema, esiste anche l’eroe negativo, un genere, in quanto tale, funziona così. Per questo, pensando a Napoli, dico che è importante che siano mostrate anche altre icone e personaggi “positivi” riconducibili agli stessi territori di “Gomorra”, soprattutto per permettere alla bellezza umana e territoriale della città di emergere. Che ben una serie dal valore puramente cinematografico, come migliaia di altri prodotti incentrati sul mondo della malavita, però ci vuole dell’altro che non c’è, ma deve esserci.
Il mio appello è questo: mandate “Passione” di Torturro in prima serata su Sky e Raiuno e portatelo nelle scuole per mostrare che Napoli è anche altro.”