Erol Onderoglu, giornalista di Reporters senza frontiere in Turchia, finisce in galera e viene condannato fino a 14 anni dalla procura di Istanbul con l’accusa di propaganda terroristica per aver partecipato a una campagna di solidarietà a favore del quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem. Il reato imputatogli è quello di “istigazione a delinquere”.
Dalla prigione di Metris, Onderoglu commenta la vicenda: “Come giornalista che si occupa di questioni giudiziarie da molto tempo, non ricordo un periodo in cui i difensori della pace hanno dovuto affrontare tali pressioni e minacce di arresto in maniera evidente come oggi”.
Finisce sotto accusa la libertà di stampa in Turchia e Reporters senza frontiere lancia una petizione online da inviare alle autorità turche, con hashtag #FreeErol, denunciando la difesa del diritto a fare giornalismo. La Federazione nazionale della stampa italiana non resta indifferente alla vicenda ed aderisce alla petizione: “Condividiamo l’iniziativa di Reporter senza frontiere e dei giornalisti ed intellettuali turchi che si sono schierati al fianco di Erol Onderoglu, da sempre difensore dei giornalisti perseguitati“. La richiesta di un rilascio immediato accompagna l’istanza rivolta alle organizzazioni internazionali e all’Unione europea affinchè si mobilitino perchè in Turchia sia riconosciuta la libertà di cronaca ed espressione dei giornalisti.
La negazione del diritto di cronaca e le persecuzioni nei confronti dei giornalisti, sono frequenti in Turchia, Iran ed Egitto. L’Unione Europea deve prendere consapevolezza della necessità di attuare propagande di sensibilizzazione per la libertà di stampa. I giornalisti hanno il diritto e il dovere di informare! La proposta è che la prima di queste iniziative avvenga a Milano con rappresentanti delle federazioni europea e internazionale dei giornalisti, insieme a colleghi turchi che lavorano in Italia.