Le goliardate giovanili, si sa, sono spesso opinabili e al limite della morale e non di rado hanno conseguenze che poi ci si ritrova a leggere la mattina sui giornali per ritrovarcisi a chiedere se si sarebbero potuti evitare i fatti con le dovute accortezze e a sperare che quantomeno possano diventar monito per altri giovani.
Ma nonostante ciò, ancora molti si arrischiano in imprese improbabili, forse per il desiderio di attirare l’attenzione su di sé per qualche minuto, forse per sentirsi parte di un gruppo o per altri motivi, fino a lanciare delle mode pericolose che poi si diffondono fra altre persone.
Mode come il “Choking game” che consiste nel causare un principio di soffocamento che dovrebbe indurre un maggior stato di “sballo” e che potrebbe ovviamente portare a conseguenze gravi per la salute, o il “Balconing” che consiste nello gettarsi da un terrazzo per tuffarsi in una piscina, cosa che senza le dovute attenzioni rischia di trasformarsi in un suicidio. Ancora abbiamo il “Condom challenge” che prevede l’aspirazione col naso di un preservativo per tirarlo poi fuori dalla bocca, e il “Bagelheads” per cui bisognerebbe iniettarsi una soluzione salina nella fronte per formare una sacca sottopelle che diventerebbe poi visibile sulla pelle con la forma di una ciambella, moda diffusa soprattutto in Giappone.
Molte sono poi le mode con a sfondo le bevande alcoliche: si passa dal bere numerosi bicchieri di alcolici in rapida sequenza tutti d’un fiato, all’assumere alcolici attraverso le mucose degli occhi, al vaporizzarli per inalarne il fumo, fino al bere cocktail a base di medicinali che si trasformano spesso in bevande mortali.
Tutte mode che possono avere effetti disastrosi sulla salute, una vera e propria roulette russa, ma che per qualche ragione stanno riscuotendo sempre più successo, probabilmente perché la voglia di rischiare, di mettersi in gioco, riesce a reprimere talvolta il buon senso e ad offuscare la mente, nel tentativo di sentirsi più liberi e provare emozioni forti in grado di far allontanare per qualche attimo la realtà circostante.