La tradizione delle apparizioni e dei fantasmi nei sogni affonda le sue radici già nell’immaginario dell’antica Grecia e Roma, infatti molte sono le storie riportate dalle fonti classiche su figure che durante la notte si muovevano per le case e le strade della città, spesso accompagnate da suoni di ferri e di catene.
Secondo le leggende i fantasmi dei defunti possono comparire in due forme, con l’aspetto di quando erano in vita, evocando quindi ricordi piacevoli, o con un aspetto trasfigurato e mostruoso, a seconda della volontà di rassicurare o terrorizzare la persona a cui appaiono.
A Napoli questa tradizione dei morti è ancora molto sentita, tanto è vero che spesso si pensa ai morti che appaiono per dare i famosi numeri del Lotto, e tutt’ora molti sono coloro che affermano di sognare i loro cari dopo la dipartita e di ricevere da questi delle indicazioni, dei messaggi che sorprendentemente si rivelano reali. Questo è il caso del “Prevetariello”.
Un’insegnate racconta di un sogno: un uomo, sporco di fango e con addosso solo un lenzuolino intorno alla vita, si rivolge a lei, chiedendo il suo aiuto per aiutarlo ad uscire dall’acqua. L’uomo guarda la donna, e le chiede se lo abbia riconosciuto per poi presentarsi; le dice di non temere per le preoccupazioni che la affliggono, perché nel giorno del suo onomastico si sarebbe risolto tutto e aggiunge che vorrebbe che gli portasse dei fiori bianchi. Il giorno seguente la donna racconta del sogno alla madre, la quale stupefatta le dice che ha sognato “’O Prevetariello”, ovvero il fratello della nonna materna che morì durante la prima guerra mondiale e che era stato sepolto con i Padri Oblati di Maria Immacolata ad Orbetello.
Uno zio della donna, incuriosito dalla vicenda, si recò al cimitero e chiese informazioni sulla tomba al custode, il quale lo informò dell’impossibilità di trovare alcune tombe dei Padri Oblati a causa di uno smottamento per un’ infiltrazione d’acqua.
Ancora più sorprendente fu il fatto che durante il giorno del suo onomastico, il 15 ottobre, la donna ricevette realmente la risoluzione positiva di alcune preoccupazioni che la tormentavano e inoltre ricevette da alcuni alunni delle orchidee bianche che, ricordandosi della richiesta del “Prevetariello”, portò su una tomba senza nome, non potendo ritrovare quella dello zio defunto, dedicandogli quel gesto.
Questa storia è solo una delle tante che si possono sentire in giro: le vicende e le storie di queste apparizioni sono comuni tra le persone che affrontano il distacco dai loro cari e si possono considerare come parte del folklore delle nostre zone, che esse siano o meno reali.