Un tuffo nel passato, tra i ruderi e le composizioni di una città che aveva raggiunto il suo massimo splendore tra il VI e V secolo a.C. e che ha stimolato l’immaginazione e l’interesse di innumerevoli personaggi, come Goethe e Winckelmann, nel corso del tempo per arrivare ad essere riscoperta agli inizi del Novecento.
Tutti coloro che hanno visitato gli scavi di Paestum possono ben capire le emozioni che si provano a riscoprire le antiche costruzioni, conservatesi in buono stato, che ci sono giunte da quella che appare come un’epoca lontana, ma che è alle fondamenta di quello che è ora il nostro Paese, quasi a testimoniare un punto di contatto tra due civiltà differenti.
Un’emozione che da ora possono provare a tutto tondo anche coloro che hanno disabilità motorie, infatti il tempio dedicato ad Era, chiamato la “Basilica”, che è uno dei tre templi di ordine dorico giunti a noi come unici esempi di architettura magno-greca, è aperto e visitabile anche dai disabili in carrozzella. A dimostrarlo è il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, che ha provato da sé, sedendo su una carrozzella, a girare per l’antico tempio, assicurandosi che il percorso sia realmente fattibile e sicuro per tutti, come dichiarato da lui stesso su Facebook:
“.. nei mesi scorsi a Paestum ci siamo confrontati con le norme in materia di accessibilità, per creare il primo percorso integrato che va all’interno di un tempio greco ancora in piedi, la c.d. Basilica. Ma non volevo aprire domani questo percorso senza sperimentare in prima persona se è effettivamente praticabile… il mio grande rispetto a tutti che si muovono in carrozzella in un mondo che deve ancora fare tanto per l’accessibilità!”
Questa apertura rappresenta senz’altro una vittoria sul fronte dell’accessibilità al patrimonio culturale e non possiamo che augurarci che nel futuro le cose possano migliorare ancora, per ora siamo felici che almeno una piccola parte della storia con la sua bellezza ed il suo fascino sia finalmente accessibile a tutti.