Negli ultimi anni si è spesso dibattuto sull’utilità di alcune facoltà e corsi di studio. Ci si concentra soprattutto sullo scontro tra discipline umanistiche e tecnico-scientifiche, scontro che già nel passato ha avuto ampio adito, si pensi a personaggi come Vico, filosofo napoletano, che rivendicava la rilevanza delle discipline umanistiche su quelle matematiche, in contrasto con le teorie cartesiane.
Oggi, le discipline umanistiche sono invece screditate rispetto a quelle scientifiche, le motivazioni: non sono utili, non servono a niente, non ti aprono sbocchi lavorativi e quest’ultimo punto risulta fondamentale nella risoluzione del dibattito nei tempi attuali.
“Non ti fanno lavorare” è questa l’idea che circola tra le persone, un’idea che si sposa a perfezione con il concetto di consumismo, dove ciò che non è utile, ciò che non è impiegabile come forza lavoro, non ha motivo di esistere e risulta pertanto uno spreco. Le discipline umanistiche non accrescono il capitale umano, ovvero non sono considerate utili ai fini sociali ed economici. Tralasciando la veridicità dell’inutilità di tali discipline, ampiamente contestabile in quanto alla base esse avviano processi di ragionamento e razionalizzazione sempre applicabili nel quotidiano, il cercare di rendere utile tutte le attività umane è ciò che sta rendendo la società sempre più cupa e grigia, in continua evoluzione verso un modello più simile ad una macchina che a qualcosa di umano. Ci si dimentica a volte che non tutto deve avere una finalità pratica mirata al raggiungimento di uno status sociale o economico, ma che esistono anche cose che non hanno altre finalità se non quella di essere fini a sé stesse, come lo è l’arte, ad esempio, il cui scopo è quello di essere nient’altro che arte, o il gioco che ha come finalità il gioco stesso.
In un periodo di crisi, come quello attuale, in cui bisogna fare i salti mortali per andare avanti, è anche comprensibile che sia difficile accettare quest’idea e si cerchi di mirare a qualcosa di sicuro, ma non dimentichiamo che anche ciò che all’apparenza può sembrare qualcosa di inutile, in realtà ha i suoi perché che non sempre coincidono con ciò che è più pratico. Con l’arte, con la letteratura, con la filosofia, con le idee trasmettiamo tutto ciò che è la nostra umanità.
Ambra Salzillo