Un uomo di 30 anni, napoletano, è finito in manette con l’accusa di produzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
Purtroppo ad oggi adescare minori online non è mai stato così facile. A confermarlo, i casi di cronaca e i dati sul comportamento e l’utilizzo dei social network , testimone anche questa vicenda.
L’uomo in questione avrebbe infatti adescato sul web una ragazzina di tredici anni, residente in Trentino, convincendola a mandargli delle foto hard, che poi ha provato a diffondere sul web. L’uomo avrebbe fatto leva sull’ingenuità della ragazzina, promettendole che avrebbe guadagnato 5mila euro a settimana nel mondo della moda, così la tredicenne avrebbe ceduto.
In realtà quelle immagini scabrose sono finite su un gruppo Whatsapp chiamato “Tanta roba” e da lì avrebbero iniziato a circolare in rete.
Così dalle indagini, che hanno portato all’identificazione e all’arresto dell’uomo, condotte dalla polizia postale di Trento, è emerso inoltre che l’uomo avrebbe man mano fatto richieste più pressanti, fino a chiedere alla tredicenne di mostrarsi in atteggiamenti “trasgressivi” davanti alla webcam.
La ragazzina, successivamente, si è confidata con alcune amiche sue coetanee, che hanno raccontato tutto ai genitori. A quel punto è scattata la denuncia che ha portato all’individuazione e alla cattura del trentenne.
Sembra retorica, ma non lo è, lo conferma la cronaca: l’adescamento online, il cosìdetto grooming, è in aumento. Quasi 1 teenager su 3 dà il numero di cellulare a persone conosciute online (dati Save the Children). Mentre secondo un’indagine di Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking) condotta quest’anno su 131 studenti di 13 anni, il 90% ha aperto un profilo Facebook prima del limite minimo di 13 anni imposto dal social network. L’80% pubblica una foto al giorno, e se compaiono conoscenti non se ne chiede l’autorizzazione, il 60% ha ricevuto richieste o commenti a sfondo sessuale. Infine, un altro dato allarmante: il 90%, in caso di pericolo online, non crede opportuno parlarne coi genitori: ne teme la reazione.
Dunque attenzione alle insidie del web!