È uno scenario raccapricciante quello che va delineandosi intorno alla morte della piccola Maria, la bimba di dieci anni trovata morta in una piscina nel beneventano.
L’autopsia ha rivelato che la piccola è stata violentata ed è morta per asfissia da annegamento.
Secondo la ricostruzione dei medici legali, condotta nell’ospedale Rummo di Benevento dal direttore dell’istituto di medicina legale di Napoli, Claudio Buccelli, incaricato dalla Procura, la piccola sarebbe stata violentata e poi buttata in piscina ancora viva. Maria non sapeva nuotare e così è annegata. La violenza subita da Maria potrebbe essere recente, ma per stabilire con precisione il momento in cui è avvenuta sarà necessario attendere i risultati dei test eseguiti nel pomeriggio durante l’autopsia.
Sul cadavere della bimba, inoltre, è stato eseguito un esame tossicologico per accertare se sia stata costretta a ingerire sostanze alcoliche o stupefacenti. Un romeno di 21 anni è indagato per omicidio e violenza sessuale in relazione alla morte piccola, avvenuta nella notte fra domenica e lunedì, in una piscina a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. L’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Benevento è un atto dovuto per permettere la nomina di un perito di fiducia per l’autopsia sul corpo della bambina. Il giovane interrogato per tutta la notte dai pm della Procura di Benevento, conosceva la bambina e al termine dell’interrogatorio, condotto dal pm Maria Scamarcio, che coordina le indagini insieme al procuratore Giovanni Conzo, è tornato nella propria abitazione a San Salvatore Telesino, che è stata sequestrata per consentire ai carabinieri del Ris di Roma di effettuare alcuni rilievi.
Il giovane – secondo le indiscrezioni trapelate finora – avrebbe riferito di aver visto Maria domenica sera, prima che della piccola si perdessero le tracce, ma di averla lasciata nei pressi della chiesa di Santa Maria Assunta dove la bambina, che faceva la chierichetta, aveva detto ai genitori che si sarebbe recata per la processione del patrono. Il giovane avrebbe anche aggiunto che dopo aver lasciato la bambina si sarebbe recato da conoscenti che risiedono fuori dalle mura del paese di San Salvatore Telesino. Oltre al giovane, gli investigatori hanno interrogato in tutto una quarantina di persone nel tentativo di ricostruire con la maggiore precisione possibile le ultime ore di vita della bambina. Sono attesi per oggi i primi risultati medico-legali sul cadavere della bambina. Sulla base di questi primi risultati medico-legali, gli investigatori dovrebbero poter tracciare un quadro più chiaro sulle cause e le circostanze nelle quali è morta la bambina, ritrovata in acqua nuda. Accertamenti sono in corso sugli indumenti della bambina che, diversamente da quanto riferito in precedenza, non erano stati riposti in maniera ordinata ai bordi della piscina. Al momento, l’unica certezza è che la piccola è morta per asfissia mentre – stando a quanto trapela – non ci sono elementi che fanno orientare gli investigatori verso una delle due ipotesi formulate finora: quella dell’incidente o quella di una vicenda di violenza. La bambina viveva a San Salvatore Telesino, con i genitori, entrambi romeni, da tempo residenti in Italia in pianta stabile. La bambina era molto conosciuta in paese, anche perchè faceva la chierichetta. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, domenica sera, intorno alle 19:30 si è recata in chiesa per la processione del Santo Patrono, Sant’Anselmo. Poi, il maltempo, ha rimandato tutto e così la bimba avrebbe detto di voler andare alle giostre. Da lì, da quelle giostrine a poca distanza, si sono perse le sue tracce. Intanto almeno un centinaio di persone si sono raccolte davanti l’abitazione di Maria per esprimere loro dolore e solidarietà.
Davanti al casale dove si trova la piscina nella quale è stata trovata morta Maria sono stati deposti un fascio di fiori bianchi, lumini accesi e bigliettini con brevi frasi, “Ti vogliamo bene, Maria”; “Rimarrai per sempre nei nostri cuori”.